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martedì 10 febbraio 2009

Scena del crimine omicidio 19 giugno 1982





Fig.1

ore 22:30

Paolo Mainardi, 22 anni, meccanico in un officina di San Pancrazio, e Antonella Migliorini,19 anni, cucitrice presso la ditta Anna di Montespertoli, escono dalla casa di Aliano dopo aver cenato con l'amico di famiglia Leopoldo P. (La Nazione 20 giu. 1982).

ore 23:15

Due amici di Paolo Mainardi, passando per via Virginio Nuova, notano la 127 seat (targata Fi A90112) ancora parcheggiata nello spiazzo (un luogo scelto da qualche mese sai ragazzi per stare in intimita' senza troppo isolarsi). Nel tragitto incontrano altre due auto una delle quali procedeva molto lentamente (fonte La Nazione 22 giugno 1982).





ore 23:30 \ 23:35

Un tal Carlo C, testimonia contestualmente la presenza della 127 sulla piazzolina, con la plafoniera accesa e i vetri semi appannati. Dira' pure di aver notato il ragazzo seduto al posto di guida

Tra le 23:40 e le 23:50

Due giovani su una fiat 128 (alcune fonti indicano invece un motorino), Adriano P. e Stefano C., fanno un primo passaggio davanti all'auto incastrata nel fosso. Pensando che sia abbandonata proseguono per Baccaiano, dove pero' trovano chiuso il bar a cui erano diretti. Tornando indietro, questa volta si fermano e scoprono i corpi dei due ragazzi ( Intervista pubblicata su La Nazione 21 giu. 82).
Nello stesso momento sopraggiunge l'auto (una A112) di due fidanzati che erano parcheggiati a 700 mt di distanza (stando all'escussione dibattimentale del 1997, i testi dicono in realta' di essere stati in movimento e di aver fatto un primo passaggio davanti all'auto per poi tornare indietro raggiunto lo svincolo per Poppiano) e che poco prima avevano percepito colpi e movimenti strani in quel punto. I ragazzi si accorgono che il Mainardi respira ancora, cosi' quelli col 128 si precipitano in paese per chiamare i carabinieri, mentre la coppia corre a chiamare l'ambulanza (La Nazione 21 giugno 1982).

ore 0.30 c.a del 20 giugno

Paolo Mainardi giunge all'ospedale di Empoli oramai in coma profondo. Morira' la mattina intorno alle 8:00 senza aver ripreso conoscenza




Fig.2




Fig.3

Dati espunti dal dibattimento del processo di primo grado a carico di Pietro Pacciani:

L'auto viene trovata dai carabinieri sul ciglio della strada dalla parte destra considerando la direzione di marcia verso il paese di Baccaiano, con le ruote posteriori incastrate nel fossato laterale, il muso rivolto in direzione di Certaldo, e lo sportello destro spalancato. Lo sportello pero' era stato divelto poco prima dai paramedici che lo avevano trovato chiuso con la sicura e che pertanto avevano dovuto forzarlo per estrarre il ragazzo ancora vivo. Anche lo sportello sinistro risulto' bloccato a causa della deformazione della scocca dell'auto e venne conseguentemente forzato allo stesso modo (Storia delle Merende infami, pg.393).


Panoramica ricostruita



Fig.4

Particolare dell'auto  dei bossoli sulla strada
Alle ore 1:00 intervennero i fotosegnalatori della PS che completarono i rilievi alle ore 3:45

Esternamente vengono repertati 8 bossoli calibro 22 L.R. , tutti con la lettera H stampata sul fondello, distribuiti tra l'auto e una piazzola che si trova sul lato opposto della strada alla stessa altezza . Tre sulla strada vicino al fossato (Fig.4), davanti al muso dell'auto dalla parte del lato guida. Uno sul ciglio della strada ma vicinissimo al lato della piazzola.

Bossolo F sul latodellapiazzola


Un altro dentro la piazzola a 10 metri dalla ruota destra dell'auto. Altri tre a circa 11 metri dal medesimo faro dell'auto ma all'interno della piazzola dalla parte sinistra (rispetto all'osservatore frontale).



Infine l'ultimo viene ritrovato nell'abitacolo sul tappetino posteriore destro, indicando che almeno un colpo e' stato portato inserendo la mano all'interno (Il Mostro, pg.32-Storia delle merende infami, pg.393- dibattimento appello processo Mostro-bis).


Fig.5




I fari sono stati infranti con due colpi di pistola mentre l'auto era gia' nel dosso come dimostrano i frammenti di vetro davanti al paraurti. I proiettili non lasciano pero' fori rimbalzando probabilmente sulle parabole interne riflettenti Anche le luci di posizione sarebbero state rotte, ma non sparandoci contro. L'interruttore delle luci era in posizione accesa, cosi' come quello della plafoniera interna. Sul parabrezza (Fig.7 Fig.8 dall'esterno) e' presente un foro d'entrata (?) all'altezza del volto del guidatore, mentre il finestrino sinistro risulta completamente in frantumi ed alcuni frammenti di vetro vengono ritrovati nella piazzola vicino ai tre bossoli ivi repertati (Storia delle Merende infami, pg.393). Cio' indicherebbe che l'auto al momento dell'aggressione fosse parcheggiata nello slargo con la coda rivolta verso la strada e il finestrino di guida all'altezza di un breve viottolo che dalla piazzola portava fino al retrostante campo di erba medica* All'interno non vengono trovati oggetti contundenti, come ad esempio sassi, che potessero indicare la rottura del finestrino pregressa agli spari
(*:Riepilogo introdutivo al dibattimento del processo d'appello Mostro-bis)






La ragazza giace sul divanetto posteriore sul lato destro. E' seduta con la testa reclinata all'indietro e presenta due ferite alla fronte causate da altrettanti colpi di pistola .
1) Uno, all'emifronte destra, penetrante con direzione dall'avanti all'indietro e ritenuto in cavita' .
2)L'altro, transfosso, del tutto perpendicolare alla direzione del primo e con direzione da sn a dx.

Presenta poi una ferita lacero contusa al naso, con frattura delle ossa nasali, che i periti non poterono ricondurre all'azione lesiva di un colpo d'armada fuoco (a meno di non immaginare un proiettile di rimbalzo estremamente deformato ). Non presenta invece ferite d'arma da taglio. Sulla caviglia destra vengono inoltre riscontrati segni ecchimotici recenti riconducibili probabilmente, ma non necessariamente, ai movimenti della giovane durante la prima fase dell'aggressione.

Si accertera' che il Mainardi era invece stato attinto da 4 colpi di cal.22LR(*).
1)Uno alla spalla sinistra posteriormente. Direzione pressoche' orizzontale rispetto all'assse maggiore del corpo e con ritenzione del proiettile dietro la scapola sinistra. Foro d'ingresso a margini regolari e perfettamente ovale (se ne potrebbe arguire che il proiettile abbia attinto il ragazzo senza essersi prima deformato contro un ostacolo quale ad esempio il finestrino chiuso)
2)Uno alla tempia sinistra che aveva centrato il meato uditivo rimbalzando poi contro le strutture solide della base del cranio fino a fermarsi nella mascella dopo aver lussato l'ottavo dente superiore sn.

3)Uno , con esito mortale, penetrato dietro l'orecchio sinistro con attraversamento del cranio in direzione trasversale da sn verso dx e leggermente in avantie, ritenuto nel tavolato osseo di destra
4) L'ultimo all'emimandibola sinistra, transfosso, con punto d'ingesso all'angolo della stessa, direzione dal basso verso l'alto e fuoriuscita in regione zigomatica sinistra a lato del naso
.

Anche lui non presentava alcuna ferita d'arma da taglio, ma venivano rilevati segni ecchimotici alle braccia, al tronco ed all'addome, nonche' ferite da scheggia in regione sottoclaveare e probabilmente anche in regione temporale sinistra. Non vennero rilevati segni di tatuaggio su nessuna delle ferite.

Tra i capelli del ragazzo viene ritrovato il fermo di una maglia dell'orologio della fidanzata, orologio che giace col cinturino rotto sul divanetto posteriore.






Fig.7



Fig.8


Sullo schienale del sedile di guida, ritrovato reclinato (Fig.8A), e' presente un estesa macchia di sangue, mentre un'altra macchia strisciata si estende lungo il lato dx del medesimo sedile. Altre abbondanti chiazze di sangue sono sul divanetto posteriore , sui montanti (Storia delle Merende infami, pg.393) e sulla incorniciatura esterna del finestrino ( Fig.6. Apparentemente quelle tracce sono sul solo sportello. Sono forse dovute alla mano insanguinata dell'assassino,o dei soccorritori che provano ad aprire lo sportello, oppure piu' probabilmente alla testa del ragazzo). Nel dibattimento del processo Vanni l'avvocato Curandai sostenne invece che sul sedile posteriore non vi fossero evidenti pozze di sangue sul lato sinistro



Fig.8A





Le chiavi, estratte dal quadro, erano poi state buttate a distanza sul lato del dosso, in un campo prospicente una stradina sterrata che portava verso Fezzana (La Nazione 23 giugno 1982). Si stabili' anche che era ingranata la retromarcia (Storia delle Merende infami, pg.393, Sentenza del processo Pacciani 1' grado ), ma che le ruote avevano pattinato  (Fig.10 e che il freno a mano, inserito per tre quarti, era forse rimasto tirato durante il movimento dell'auto dalla piazzola al dosso. All'interno, sul pianale, vennero ritrovati un preservativo usato ed annodato, la bustina che lo conteneva ed un fazzolettino di carta con tracce di liquido seminale. Non si riusci' pero' a stabilire con certezza se fossero i residui di un rapporto appena consumato o precedente di qualche ora poiche' il reperto fu analizzato solo tre\quattro giorni dopo, in seguito all'ispezione dell'auto effettuata dai medici legali nel piazzale della caserma di Montespertoli.





Sulla piazzola viene inoltre trovata una confezione vuota di un medicinale con azione sedante:
"La bustina vuota del farmaco norzetam, rinvenuta verso le ore 11:00 am del giorno 20\6\1982 nella piazzola ove sono stati assassinati i fidanzati Mainardi e Migliorini, apparteneva al lotto preparato dalla Albert in data 28\7\80 Detto lotto e' stato consegnato al deposito di Roma in data..."



Fig.10
La terra concentrata sul punto di appoggio della ruota indica un evidente pattinamento, cosi' come le striature di terreno verticali raccolte dal battistrada della gomma. Da valutare il senso di rotazione\scivolamento sulla base di dette tracce di polvere, che apparentemente sembra in retromarcia...


La ricostruzione ufficiale. I Carabinieri stesero un rapporto sulla dinamica in cui si affermava che i due ragazzi, terminato il rapporto, erano rimasti a parlare e a ricomporsi nell'auto quando l'assassino era sopraggiunto dal lato guida sparando attraverso il finestrino. Il ragazzo, che era gia' sul sedile di guida, mentre lei era ancora sul divanetto posteriore, riusci', nonostante una ferita alla spalla sinistra e alla mandibola, ad accendere l'auto, ingranare la retromarcia, e tentare la fuga. Sfortunatamente era pero' finito nel fossato incagliando l'auto, permettendo cosi' all'assassino di recuperare il bordo della strada e sparare due colpi da quel punto contro i fari. Poi si era avvicinato sparando un colpo al parabrezza che aveva stranamente centrato il Mainardi alla tempia. Si era infine spostato sulla destra infilando l'arma dentro l'auto dal finestrino infranto per colpire di nuovo Paolo alla testa, mentre Antonella era gia' morta a causa del colpo sparato quando ancora erano nella piazzola. Poi aveva sfilato le chiavi dal quadro, ed era fuggito dopo averle gettate lontano.

A questo punto della ricostruzione la vittima maschile giaceva agonizzante sul sedile anteriore, cosi' come era stato riferito dai ragazzi che per primi erano giunti sul posto. Il problema fu che le dichiarazioni dei paramedici intervenuti per estrarre le vittime dall'auto dicevano tutta un altra cosa. Tre infermieri su 4 avevano dichiarato, nell'immediatezza dei fatti, che il ragazzo giaceva sul divanetto posteriore e non su quello di guida. Queste dichiarazioni non furono pero' prese in considerazione, forse per via del sangue sullo schienale di guida, forse perche' si considerarono piu' attendibili quattro ragazzi spaventati che i tre infermieri che avevano estratto materialmente il Mainardi dall'auto, visto che quelle testimonianze si adattavano meglio ad una ricostruzione piu' semplice. Il fatto poi che la chiave fosse stata ritrovata lontano, fu interpretato come un gesto di stizza dell'assasssino che avrebbe perso il controllo dei nervi, benche' avesse poco prima sparato ai fari dell'auto mostrando un sangue freddo decisamente fuori dalla norma.

La ricostruzione dell'avvocato Filasto'. Il brillante avvocato, nonche' difensore di Mario Vanni al cosi' detto processo "compagni di merende", propose allora una ricostruzione diversa sulla base proprio dell'incongruenza delle dichiarazioni teste' riportate. Secondo questa tesi, che bisogna dirlo aveva lo scopo difensivo di inficiare la testimonianza del pentito Lotti, alla guida dell'auto non ci sarebbe stato il Mainardi, ma bensi' l'assassino. Il mostro avrebbe quindi colpito i ragazzi mentre erano sui sedili posteriori, sarebbe poi montato in auto e ripartito a retromarcia, ma una reazione di una delle vittime ancora vive lo avrebbe fatto finire nella cunetta. Non riuscendo a disincagliarsi avrebbe sparato ancora contro i giovani, estratto le chiavi dal quadro, e chiuso gli sportelli a chiave. Visto pero' che i fari non si erano spenti li avrebbe presi a pistolettate, e, accorgendosi solo allora che il Mainardi era ancora vivo, tentato un colpo dal parabrezza per finirlo. Adoro l'avvocato Filasto', ma purtroppo la sua ricostruzione non mi convince. Primo perche' lo schienale ha una chiazza di sangue che male si sposa con la sua ipotesi che il ragazzo sia stato sempre sul divanetto posteriore, sebbene lui la giustifichi con un fiotto prodotto dallo spostamento del corpo durante il soccorso. Secondo perche' non aveva senso tornare fino al ciglio della strada dalla parte opposta per colpire i fari, ne aveva molto senso sparare dal parabrezza quando avrebbe potuto avvicinarsi allo sportello lato guida e sparare dal finestrino gia' infranto.
Terzo, ma non ultimo, perche' si sarebbe messo in auto senza assicurarsi di aver veramente neutralizzato le vittime.
Del resto anche la ricostruzione ufficiale di problemi ne ha, e non solo a causa delle dichiarazioni degli infermieri, ma anche per la spiegazione delle chiavi sfilate, degli sportelli chiusi e bloccati, e della retromarcia innestata.




102 commenti:

ilbravo ha detto...

Ciao Master, se riuscirai a risolvere la dinamica di questo delitto avrai il mio plauso.Personalmente è un vero rebus.Tutto scorre bene se si parte dall'ipotesi che Mainardi era al posto di guida lì è rimasto.Ma se, come sostengono i barellieri,Mainardi era invece sul divanetto posteriore tutto si complica.Per me questo delitto, dal punto di vista della dinamica, è complicatissimo poiché sono convinto che Mainardi abbia spostato l'auto.Ma proprio non so spiegarmi come e perché si sia ritrovato accanto alla Migliorini.Dico solo, ripensando a una ricostruzione che avevo fatto sul blog di Henry62, che non può essere come io pensavo, ovvero che l'assassino ha cercato di spostare l'auto.Forse era nelle sue intenzioni ma non si è neanche seduto perché altrimenti invece della retromarcia avremmo dovuto trovare ingranata la prima.

mike ha detto...

Ciao ilbravo

CI sto lavorando :-)
Comunque ti sarei grato se mi citassi il riferimento alla marcia ingranata. Libro, pagina degli atti processuali, o articolo?

ciao

ilbravo ha detto...

La descrizione precisa l'ho letta sul libro di Nino Filastò "Storia delle merende infami" Maschietto Editore. Pag 393-394. Se non possiedi il libro ti consiglio di cercarlo presso una libreria Feltrinelli. In ogni caso, se non ti riesce reperirlo, posso riportarti quanto dice. Fammi sapere.
PS: sei stato su questa scena del crimine?

mike ha detto...

Grazie ilbravo. Ovviamente possiedo il bellissimo libro del Filasto', anche se la sua ricostruzione nel caso di Baccaiano ha degli elementi di debolezza che la rendono difficilmente condivisibile. Pero' l'affidabilita' dei particolari che cita la considero elevata.

Purtroppo ancora non ho visto i posti, mi baso in questo caso sulle riprese di Dariocrime, e del servizio MSNBC. Pero' sto seriamente pensando di fare dei sopralluoghi quando capitero' a Firenze.

ciao

mike ha detto...

Dimenticavo, per caso possiedi il libro dell'Alessandri, la leggenda del Vampa? Pare sia il piu' ricco di particolari, ma purtroppo e' introvabile...

ciao

ilbravo ha detto...

Ciao Master,
no, purtroppo neanche io posseggo il libro di Alessandri.Concordo con te sul fatto che la dinamica proposta da Filastò non è esatta. Io sono stato sulla scena circa venti giorni fa. Di giorno e di notte. Si rimane impressionati di quanto il luogo dell'agguato sia prossimo alla strada. Aspetto le tue considerazioni sulla ricostruzione e poi ti espongo le mie.Non le anticipo per non influenzare il tuo giudizio.

ilbravo ha detto...

Ciao Master,
come ti avevo predetto questo duplice omicidio è un vero rebus.Non condivido però la tua asserzione finale:il Mostro ha voluto creare una messinscena e non aveva intenzione di compiere escissioni.Io credo che non averle potuto compiere non sia uguale a non averle voluto compiere.Il contesto non glielo ha permesso, ma il suo unico scopo è quello di prendersi i trofei.Dal 1981 è ciò che desidera.Secondo me ognuno di questi delitti ha delle anomalie, e sono proprio queste che possono darci un'idea più precisa dell'assassino.Il suo Modus Operandi è chiaro:attacca le coppie in macchina, uccide l'uomo per prima e poi la donna.Quindi compie le escissioni, che rappresentano la sua firma.Il MO può cambiare,la firma no.Dove sbaglia l'abile Filastò?Il killer quando attacca usa tutti i proiettili immediatamente;se ha iniziato l'attacco dal finestrino lato guidatore Mainardi doveva essere alla guida.La scia dei bossoli conferma un inseguimento.Ma ciò che taglia al testa la toro è la partenza dell'auto.Solo un uomo disperato uscirebbe in retromarcia da quella piazzola.Il rischio di un impatto con macchine che provengono da entrambi i lati è altissimo.Perché l'omicida avrebbe dovuto assumersi un tale rischio?Io ho ipotizzato che forse i fanali non sono stati colpiti da proiettili ma li abbia frantumati l'assassino per coprirsi la fuga:aveva esaurito i proiettili.Forse invece i fanali sono stati effettivamente colpiti ma nella fuga, per impedire al Mainardi la guida, per non venire egli stesso acciecato dalla luce.Come ha fatto dunque il Mainardi a ritrovarsi a fianco alla ragazza sul divanetto posteriore?Non ci sono che due ipotesi:o si è spostato da solo, forse per recuperare la ragazza terrorizzata,forse sotto la minaccia dell'assassino, anche se a ques'ultima cosa credo poco.Oppure è stato il Mostro a spostarlo.Lo ha dovuto fare proprio perché era vivo,non aveva più proiettili,non aveva neppure il coltello,non poteva lasciarlo oltre la strada perché potenziale testimone.Oppure,non è vero che il Mainardi era sul sedile posteriore.Il Mainardi al posto del guidatore risolve ogni questione.Ecco perché gli inquirenti non hanno accettato la versione dei paramedici.Mi chiedo se ancora oggi,con le solo foto, sia possibile fare un'analisi degli schizzi di sangue per risolvere il problema della posizione finale del Mainardi.Non capisco neppure perché i barellieri abbiano divelto le portiere:in fondo la macchina non ha urtato contro nulla,perché le sicure inserite hanno incastrato le maniglie?Sarebbe interessante sapere cosa ha allarmato il Mainardi.Secondo me doveva essere fuori dall'auto.Non penso fosse già alla guida pronto a partire perché la Migliorini è rimasta seduta dietro.dunque, Mainardi si è accorto di qualcosa.Escludo fossero più persone, perché all'epoca si parlava appunto del Mostro di Firenze, quindi al singolare.Il Mainardi non sarebbe fuggito così precipitosamente se avesse visto più persone,forse sarebbe rimasto interdetto ma di certo avrebbe escluso si trattasse del Mostro.Inoltre,l'aggressione è avvenuta troppo prossima alla strada, e non penso che dei prezzolati avrebbero corso un tale rischio.La fuga improvvisa del Mainardi è un'anomalia.O l'assassino indossa un passamontagna che lo rende riconoscibile come aggressore(una ipotesi che non escludo dopo l'esperienza Spalletti, meglio premunirsi contro i guardoni)oppure ha notato una torcia puntata a terra in movimento.Oppure l'assassino è uscito prima del previsto dai cespugli, credendo che la coppia fosse in macchina.In fondo è buio e potrebbe non aver notato che il Mainardi invece era fuori.Il primo colpo al finestrino ha colpito il Mainardi ma non lo ha ucciso perché era già in movimento.Lo spostamento del veicolo ha fatto mancare il bersaglio.Se la macchina era posizionata nella piazzola con il lato guidatore prossimo alla carreggiata, da dove è sbucato l'assassino?Io credo che lui volesse attaccare dal lato guidatore, anche se gli veniva più comodo dalla parte opposta, perché nell'omicidio precedente l'attacco dal lato passeggero ha permesso la fuga del ragazzo.Non voleva ripetere l'errore.Dunque, per attaccare prima il Mainardi è
dovuto uscire allo scoperto.Forse in quel momento il Mainardi a sua volta è sceso dall'auto e dunque i due si sono quasi visti in faccia ma a una certa distanza.Questo ha dato il tempo la Mainardi di risalire, mettere in moto,e ripartire.Ovviamente a razzo, senza curarsi di fare alcuna manovra.L'errore del povero Mainardi è stato proprio quello di non aver posizionato subito l'auto con il muso verso la strada.Nelle stesse condizioni sarebbe fuggito vedendo la strada, offrendo all'assassino la visione del lunotto posteriore.Un'altra sfortuna è stata per la Migliorini ritrovarsi prigioniera dietro in auto a tre porte.Forse, essendo già vestita, una volta sulla cunetta,poteva scendere, scappare e avere una minima possibilità che altre auto sopraggiungessero.Purtroppo,le cose sono andate diversamente.Fra i tanti misteri rimane quello delle chiavi:perché le ha tolte dal quadro?Io ho supposto che volesse spegnere i fari ma in quel modello le luci di posizione anche senza le chiavi rimangono accese.Sono le chiavi sfilate che proprio non capisco.Sono state ritrovate dal lato della cunetta.Dunque l'assassino deve essere fuggito da quel lato.Evidentemente sono sovraggiunte delle auto, oppre il primo passaggio del motorino dei ragazzi che hanno scoperto i corpi lo ha messo in allarme.Lui ha pensato bene di non attraversare per non correre il riscio di essere visto.Lo ha fatto più tardi,più lontano.Nella fuga si è liberato delle chiavi.Scusami la prolissità.

mike ha detto...

ilbravo

Scusa se ho inserito la moderazione, che evidentemente non e' per te ma per altri...

mike ha detto...

Che questo episodio sia un rebus non c'e' dubbio, e io stesso nella postilla ho espresso perplessita' sulle conclusioni a cui sono arrivato nell'ipotesi. Il problema come hai detto giustamente tu e' la discrepanza delle testimonianza sulla posizione del ragazzo, che pero' non puo' essere liquidata supponendo che uno dei due gruppi, ciascuno di ben 4 persone, abbia preso un abbaglio. Se quindi partiamo dalla premessa che nessuno sbagli, rimane un unica possibilita', ovvero che il Mainardi sia stato spostato dopo che il primo gruppo si e' allontanato per cercare i soccorsi.
Questo incasina all'inverosimile le cose, e chiarisce bene anche la ritrosia degli inquirenti ad accettare le testimonianze, come del resto gia' hai detto tu stesso.

Allora provo a seguire il tuo ragionamento partendo dall'assunto che lo spostamento ci sia stato:
Primo punto, cosa facevano i ragazzi quando l'assassino ha cominciato a sparare? Il Mainardi doveva non solo essere gia' seduto sul posto guida ma avere anche gia' acceso il motore o essere in procinto di farlo, questo perche' la manovra di decidere la fuga, girare la chiave, inserire la retromarcia, e partire con il freno tirato comporta un tempo durante il quale l'assassino avrebbe potuto scaricare completamente l'arma contro il guidatore. E' possibile che il Mainardi fosse fuori dall'auto quando ha visto qualcosa che lo ha allertato, ma escluderei che abbia avuto un contatto diretto con l'assassino in quel frangente.

Sappiamo che i fari sono stati colpiti quando l'auto era dall'altra parte, ma nulla sappiamo di quando e' stato esploso il colpo contro il parabrezza. Supponendo che questo sia successo durante la retromarcia, e non con l'auto ferma nel dosso, secondo me le cose appaiono un po piu' semplici da spiegare. Infatti la retromarcia inserita e il freno a mano tirato mi fanno pensare che in realta' nessuno abbia tentato di liberare l'auto dal fosso, beppure il Mainardi quindi, che forse era stato colpito alla fronte durante la fuga (il colpo al parabrezza).

A questo punto c'e' l'auto nel dosso, il guidatore neutralizzato, e la ragazza forse solo ferita. L'assassino deve decidere cosa fare, e magari puo' aver percepito ora come problema principale quello della luce (mi pare strano che con il ragazzo che cerca di fuggire si sia prima occupato dei fari). Spara un primo colpo dal ciglio sul lato opposto, poi si avvicina e fa secco l'altro faro.

Magari lo fa perche' in lontananza vede qualcuno arrivare...i due in motorino. Si nasconde e i due sfilano via (forse si nasconde dietro l'auto e quindi per questo spacca anche le luci di posizione)


Scampato il pericolo tenta di aprire lo sportello destro ma e' chiuso, cosi' va dall'altra parte, sfila le chiavi, e lo apre. Spara ancora gli ultimi colpi. Tempo per fare tutto cio' tra b1 e 2 minuti, perche' deve aver aspettato che i ragazzi in motorino fossero spariti dietro il curvone. Solo che i due tornano indietro quasi subito (Baccaiano e' a 1 km e basta 1 minuto per tornare indietro) Quindi qualunque cosa volesse fare dentro l'auto deve rimandarla ancora.

I 4 giovani se ne vanno a chiamare i soccorsi, e solo adesso viene spostato il corpo, quindi quale che sia il motivo non puo' essere certo il tentativo di mettersi alla guida. Per andare dove poi visto che a breve il luogo si riempira' di polizia? Infine se arriva a spostare il Mainardi e'possibile che non si renda conto che e' vivo? E perche' allora non lo finisce con il coltello, non lo ha con se? Forse e' rimasto nello zaino dentro la piazzola, pero' le chiavi vengono trovate sul lato opposto ad un centinaio di metri (ma la distanza qui non sono certo che sia davvero questa) facendo pensare ad una fuga su questo lato, e pertanto non dovrebbe aver lasciato nulla nella piazzola.

Rimane l'ipotesi che sia stato lo stesso Mainardi a spostarsi, ma questo dipende dal tipo di danno ricevuto dal colpo alla fronte. Supponendo che durante una temporanea ripresa di coscienza abbia cercato di raggiungere la sua compagna, questo comunque sarebbe avvenuto sempre dopo che i 4 giovani si sono allontanati. Non e' impossibile, ma aumenta ancora di piu' le perplessita' sul fatto che il maniaco non si sia reso conto che la vittima era ancora viva e che non l'abbia finita in qualche modo. Questa ipotesi puo' essere confutata solo sapendo con precisione i tipi di danni riportati al cervello del ragazzo, e a quanto pare sarebbero stati tali da non consentirgli una ripresa neppure momentanea.

Infine dico che se proprio si volesse escludere una delle due testimonianze, si dovrebbe procedere partendo da quella dei giovani in motorino visto che gli infermieri sono gli unici ad essere entrati in auto, e qindi sono le loro dichiarazioni quelle potenzialmente piu' affidabili. Pertanto ci ritroveremmo sempre con lo stesso tipo di problemi sulla dinamica, soprattutto senza riuscire a spiegare perche' l'assassino non abbia finito a coltellate il Mainardi, che a questo punto sarebbe sempre rimasto sul divanetto posteriore.

Se tu ti sei scusato per la prolissita' io che dovrei fare? :-)

p.s Hai accennato ad una possibile fuga del ragazzo di Calenzano, in realta' la fuga e' difficile che ci sia stata, anzi la perizia del medico legale stabili' che i due ragazzi furono colpiti mentre erani uno sull'altro sul sedile passeggero. Anche la mancanza dello stivale al piede del ragazzo dovrebbe far propendere per questa ipotesi, salvo far nascere un altra marea di dubbi sulla dinamica...

ilbravo ha detto...

Dovremmo avere dei punti fermi:Mainardi sicuramente alla guida.Su questo siamo tutti e due d'accordo, presumo.Io aggiungo che non era sua intenzione partire poiché la Migliorini è rimasta dietro.Non penso che volessero tornare a casa con lui alla guida e lei sul divanetto posteriore.Dunque, ritengo che il ragazzo fosse fuori a rimettersi a posto e la ragazza facesse la medesima cosa dentro l'auto.Da questa posizione Mainardi si è potuto accorgere dell'assassino che forse a testa bassa e con la torcia puntata a terra veniva verso di loro.Non ha perso tempo, si è messo alla guida ed è ripartito.Le priorità dell'assassino sono a questo punto cambiate:è uscito allo scoperto e ha tentato di fermarli.E' riuscito a sparare il primo colpo colpendo il finestrino lato guidatore e ferendo anche il Mainardi alla spalla sinistra.Da questo momento le cose si complicano.Dalla piazzola sono partiti tre colpi: uno ha centrato l'obbiettivo.Gli altri due?Possibile che siano andati a vuoto?Oppure è in questo momento che colpisce i fanali e quindi provoca lo sbandamento dell'auto?O, ancora, colpisce il parabrezza?Secondo me questo colpo,da qualunque posizione sia stato tirato, mi sembra micidiale perché non può non aver preso chi era alla guida.O forse è questo colpo che ha colpito il Mainardi alla spalla sinistra?Sono d'accordo con te però quando asserisci che con il Mainardi ancora in vita non sarebbe tornato utile per lui infrangere i fanali.Ma allora quando lo ha fatto?Non vedo fori all'interno delle parabole dei fari.Siamo sicuri che siano stati rotti con dei proiettili?Ho, però, forse una soluzione riguardo alla discrepanza fra le versioni dei testimoni:se ipotizziamo che il corpo del Mainardi era posizionato dietro ma riverso sul sedile lato guida reclinato in avanti potrebbe aver dato ai primi testimoni l'idea che fosse seduto alla guida.Non so se poi la posizione in bilico dell'auto abbia per inerzia contribuito a spostare da solo il corpo del ragazzo.Il dubbio che l'assassino fosse ancora sulla scena quando sono passati i ragazzi in motorino l'ho avuto anche io.Penso che vedendo da lontano il fanalino della moto gli sia venuto in mente di rompere i fari, secondo me con qualche oggetto o con un calcio dopo aver visto che togliendo le chiavi dal quadro non si erano del tutto spenti.Mi spiego in questo modo i fari rotti e le chiavi tolte dal quadro.Anche se non so se lo ha fatto in questo momento o prima.L'idea che il Mostro abbia spostato il corpo del ragazzo non mi convince del tutto, anche se l'ho creduto per qualche tempo.Penso più a uno spostamento del Mainardi, ripeto, per sottrarre anche la ragazza dal pericolo. Se così fosse, il Mainardi è morto per amore e altruismo.Dalla foto forse non sembra possibile che l'assassino abbia finito i ragazzi dal lato guidatore, come pensavo io.Ma dal lato passeggero come invece pensi tu.Tanto più se, come asserisci, io non lo sapevo,i bossoli in questo caso venivano espulsi verso destra.Ma perché chiudere lo sportello a chiave?Cosa ci ricavava?Tu sei sicuro che i bossoli quella pistola, o tutte?, li espelle da destra?Il ritorno del motorino ha fatto scappare l'assassino.Ma forse non aveva alcuna intenzione di mettersi alla guida.Considerando anche la difficoltà di salire in auto da come è finita nella cunetta.Spero che altri che leggono il tuo blog dicano la loro.In ogni caso mi chiedo se in base alle ferite sia possibile capire la direzione dei colpi sparati.Ci vorrebbe il referto autoptico.
PS: nel delitto Calenzano, il dubbio che il ragazzo possa aver tentato una fuga lo suggerisce lo stesso Giuttari.Però anche io ho questo dubbio perché, se ho ben capito, delle 4 ferite da arma bianca solo alcune erano post-mortem.Dunque se il coltello ha contribuito a uccidere il ragazzo non può essere stato dentro l'auto ma necessariamente fuori.La fonte è sempre Giuttari "Il Mostro".Però, come tu osservi il cadavere della Cambi era dal lato guidatore mentre quello di Baldi era da lato opposto.A meno che la ragazza non fosse al posto di guida,non si spiega come il Baldi fuggendo si sia ritrovato dalla parte lato passeggero.Ma su questo delitto non mi sono ancora esercitato.

mike ha detto...

Premessa: Forse ti sarai accorto che i messaggi impiegano un po' di tempo a venire pubblicati, questo e' causato dalla moderazione. Evidentemente non e' per te, ma per alcuni personaggi che ogni tanto su questo argomento in giro per internet postano messaggi in cui fanno ipotesi diffamatorie con nomi e cognomi, cosi' mi e' stato suggerito di moderare i commenti. Mi scuso se cio' causa qualche inconveniente ma l'ho dovuto fare per quieto vivere...

Ma torniamo a quello che ci interessa. Direi che potremmo dividere lo svolgimento dei fatti in tre fasi separate.
Prima fase, quello che succede tra l'arrivo dei ragazzi nella piazzola e l'esplosione del primo colpo
Seconda fase, quello che succede tra il primo e l'ultimo colpo sparato
Terza fase, le mosse dell'assassino fino all'arrivo dei soccorsi

La prima e' fondamentale per fare deduzioni sul comportamento generale del maniaco, ma potremmo lasciarla momentaneamente da parte convenendo che comunque Mainardi si sia gia' allertato prima che venga sparato il primo colpo (su questo mi pare siamo d'accordo)

Per ricostruire la seconda fase abbiamo bisogno di tre cose: La mappatura a terra dei bossoli, quella dei frammenti di vetro e delle macchie di sangue (Filasto' docet) Per semplificarmi la vita ho fatto in tre minuti uno schemino, non molto preciso ma ci serve solo come punto di partenza...qui c'e' lo schemino
I frammenti di vetro ci dicono che i fari sono stati rotti sicuramente quando l'auto era ferma nel dosso, e questo e' un punto fermo. Nella foto di Fig.5 si notano due cerchi rossi segnati evidentemente dalla scientifica in fase di ricostruzione documentale, e che dovrebbero indicare appunto le schegge dei fari infranti. Se e' cosi' allora quelle schegge dovrebbero essere il risultato di un impatto ad alta velocita', sia perche' sono abbastanza distanti dal fronte dell'auto, sia perche' quella di destra (dell'osservatore) e' spostata piu' verso il centro, come se il colpo fosse arrivato con un certo angolo (da destra con le schegge proiettate a sinistra).

Poi abbiamo i tre bossoli a distanza ravvicinata rinvenuti nella piazzola. Tre colpi che potrebbero aver colpito il vetro e la spalla del ragazzo, la ragazza, e il parabrezza, centrando quindi il volto del Mainardi mentre la macchina era in retromarcia ancora non sterzata.
Altri due bossoli sono a terra un po' piu' avanti. Il buon Filasto' ci dice che uno e' a 10 metri dal fronte dell'auto, ma si dimentica di dirci dov'e' l'altro. Ho supposto dal testo di Giuttari che sia li vicino, e che insieme potrebbero in effetti rappresentare i due colpi ai fari.
Poi abbiamo 3 bossoli vicino al dosso, la cui posizione in realta' ho dedotto dalla foto di fig.4 facendo una considerazione arbitraria. Pero' non so' cos'altro potrebbero indicare quei segna posti, percui spero di non sbagliarmi troppo. In quella posizione i bossoli possono solo essere stati espulsi sparando dal lato passeggero (ti confermo che l'espulsione e' a destra dell'arma)quindi necessariamente a sportello aperto. L'assassino potrebbe aver trovato lo sportello bloccato, quindi sarebbe passato dall'altro lato per estrarre le chiavi, e infine, aperto lo sportello, aver scaricato l'arma contro le vittime.
Il problema insorge quando andiamo ad associare ai bossoli le ferite sulle vittime. Infatti ci sono 6 ferite complessive e 7 bossoli che avanzano (2 colpi, e quindi due bossoli, servono per spiegare i fari) Un colpo e' andato a vuoto evidentemente, e dire quale secondo me e' praticamente impossibile. Quindi e' qualcosa di inconfutabile, e che va preso come dato di fatto. Possiamo al piu' supporre che sia stato uno di qelli sparati dal ciglio della strada, visto che e' il punto piu' distante.

La terza fase comprende l'eventuale spostamento del ragazzo, e quindi, in base alle varie ipotesi, ci riporta o meno alla seconda. Il Mainardi potrebbe essersi spostato lui verso il divanetto posteriore? Se accettiamo che nessuno abbia cercato di disincagliare l'auto dovremmo rispondere di no(prima di cercare la ragazza avrebbe provato a ripartire). Il colpo alla testa ricevuto mentre sta davanti non gli dovrebbe aver dato la possibilita' di muoversi piu'. Oltretutto i ragazzi in motorino affermano che l'uomo e' riverso sul volante, mentre gli infermieri parlano di una posizione quasi supina con la testa rivolta verso il finestrino sinistro. E' difficile pertanto anche immaginare uno spostamento spontaneo che spieghi una tale differenza di posizione (almeno credo).
Non solo, ma dobbiamo tenere a mente che questo spostamento ci sarebbe stato solo dopo l'intervento dei primi testimoni e prima dell'arrivo dell'ambulanza. Quindi, se fosse stato cosciente tanto da passare dietro, avrebbe capito anche che erano arrivati dei soccorritoti, e avrebbe pertanto cercato di chiedere aiuto.

La prima fase, che ho tenuto per ultima, non ci dice molto sulla dinamica complessiva, ma pone delle domande rilevantissime. Se come dici, e come farebbe pensare il ritrovamento del preservativo, i de ragazzi avevano gia' consumato, perche' l'assassino ha aspettato tanto per colpire? Capisci bene che e' un punto notevole, forse piu' importante del capire come si sono svolti i fatti successivamente.

Per quanto riguarda Calenzano la morte del ragazzo e' avvenuta tecnicamente dopo i colpi di pistola (2 hanno centrato il cuore), quindi le coltellate sono state inferte post mortem, o al piu' peri mortem

ciao

ilbravo ha detto...

Ciao Master,
sì forse hai ragione,le chiavi sfilate sono servite per aprire lo sportello lato passeggero.Risolverebbe il mio assillo sul perchè mai il Mostro abbia sfilato le chiavi.Però mi domando:come mai,dal momento che per estrarle dal quadro deve essersi sporto all'interno dell'auto dal finestrino lato guida o avere aperto lo sportello, dato che c'era non ha direttamente sparato di là?Oppure lo ha fatto se pensiamo all'unico bossolo ritrovato all'interno dell'auto?A chi era diretto questo colpo?Forse al Mainardi che si era spostato dietro e poi però è caduto riverso sulla Migliorini per cui ha nascosto la visuale della ragazza all'assassino, ragion per cui costui ha dovuto spostarsi dal lato passeggero per completare l'opera?L'idea che il Mainardi fosse riverso sul volante ma appoggiato sul sedile reclinato, al momento mi sembra l'unica soluzione possibile per spiegare la svista dei ragazzi. Inoltre dimostrerebe che il Mainardi nel tentativo di salvare la ragazza ha reclinato il sedile, così come è stato trovato, del resto.(Naturalmente faccio queste ipotesi senza un reale convincimento ma per cercare di dare una spiegazione logica al tutto.Mi rendo ben conto che forse questo movimento del ragazzo non collimi con i tempi veloci con i quali si sposta l'assassino).Tu comunque asserisci, se ho ben capito, che c'è stato un momento in cui sono andati tutti a chiedere soccorso, per cui la scena è diventata nuovamente solitaria.Se l'assassino era ancora nascosto lì,non pùò essere che sia stato lui a spostare indietro il corpo del Mainardi non so per quale ragione?Ci sfugge qualcosa. Ma non riesco a capire cosa.C'è poi una foto inquietante che proprio non riesco a spiegarmi.Alludo alla numero 6.Sbaglio o si intravede il corpo della Migliorini?Deve essere lei pèrché si notano i capelli lunghi.E il Mainardi dov'è?Questa foto deve essere stata scattata dopo che il ragazzo era stato rimosso dai barellieri.Però non mi spiego ugualmente come la Migliorini sia ancora in macchina. Suppongo che la posizione dei due corpi fosse:lei dietro il sedile passeggeri e lui dietro quello del guidatore.Ma allora,dato che è stato forzato il portello lato passeggero per estrarre i corpi, avrebbero dovuto prima prelevare la Migliorini e poi il Mainardi.A meno che questa foto non sia stata scattata quando anche il Mainardi era ancora in macchina e forse non si intravede.In ogni caso conferma che al posto del guidatore non c'è nessuno.Che seppure ci fosse stato, per estrarlo avrebbero dovuto aprire lo sportello sinistro.Invece,in tutte le foto,questo risulta chiuso. Cosa ne pensi?Sono ansioso di sapere il tuo parere.PS:anche io ho diviso per la ricostruzione in tre fasi la scena: posizione iniziale della macchina, posizione intermedia e posizione finale.
PP.SS. Se il corpo mortale al Mainardi è stato quello del parabrezza mentre stava fuggendo,ovviamente solo l'assassino può averne poi spostato il corpo.Ma prima di accettare questa ipotesi bisogna vagliare bene la dinamica.Spero di non annoiarti concentrandomi su questo delitto.

mike ha detto...

Premessa: Valuta tu se mi annoio a risponderti in base al numero di righe di ogni mio post, e considera il rapporto inverso :-))
Oltretutto non avendo compreso realmente quello che e' successo, parlarne mi aiuta a chiarire alcuni punti, quindi...

Parto dalla sequenza di arrivo dei testimoni.
Primo passaggio dei ragazzi in motorino: L'auto e' a fari spenti nel dosso, i due non si fermano
Secondo passaggio dei ragazzi in motorino: Dopo pochi minuti dal primo passaggio i due tornano indietro e sopraggiungono altri due ragazzi. Tutti e 4 se ne vanno a cercare i soccorsi e la scena ritorna solitaria.
Arrivo dell'ambulanza: Gli infermieri estraggono Mainardi, ma lasciano la povera ragazza dov'e', poiche' per lei non c'e' piu' nulla da fare.
Arrivo dei carabinieri: Trovano il cadavere della ragazza in auto e lo sportello divelto dai paramedici.
Per questo le foto ritraggono la sola Migliorini, oramai il ragazzo e' da tempo giunto in ospedale.

Ed e' proprio da questa sequenza temporale che originano i problemi ricostruttivi, con gli infermieri che dicono una cosa e i primi testimoni che ne dicono un altra. Siccome tra l'arrivo del primo gruppo e quello del secondo la scena rimane abbandonata e' possibile ipotizzare che l'assassino abbia spostato il corpo proprio in questo momento.
Ma proprio perche' la situazione e' oramai compromessa dall'imminente arrivo della polizia, se ha spostato il corpo non lo ha fatto ne per ripartire lui con l'auto, ne per tentare di usare il coltello per il suo solito scopo, cosa per la quale ho tirato in ballo l'ipotesi della messa in scena.



Per quanto riguarda le chiavi e' legittimo il dubbio che abbia voluto aprire lo sportello destro per sparare quando poteva farlo dal finestrino sinistro infranto
Pero' la posizione sembra essere difficoltosa per prendere bene la mira, e probabilmente non sapeva quanti colpi gli rimanevano, quindi aprendo lo sportello destro avrebbe avuto un migliore controllo e una maggiore sicurezza nel piazzare i colpi in modo efficace. Purtroppo quelle che faccio sono tutte ipotesi che partono da un dato non certo, ovvero che i bossoli ritrovati vicino all'auto abbiano quella specifica distribuzione sul terreno. Ma se e' cosi' mi pare si possa stare abbastanza tranquilli che abbia sparato attraverso lo sportello aperto.
Il fatto poi che abbia richiuso lo sportello con le chiavi potrebbe essere funzionale a ritardare i soccorsi, visto anche che le chiavi le porta lontano.


Dire infine se il colpo al parabrezza sia quello che ha centrato Mainardi alla fronte e' solo una deduzione, ma ovviamente non e' affatto detto che sia cosi'. Il ragazzo ha 4 ferite e di 2 non saqppiamo quali danni abbiano provocato, ne quali parti abbiano attinto, quindi una di queste potrebbe essere quella inflitta dal colpo attraverso il parabrezza. L'ipotesi che quel colpo sia quello alla testa l'ho fatta poiche' sembrerebbe che nessuno abbia tentato di tirare fuori l'auto dal dosso, mentre ci sarebbe il pattinamento delle ruote sull'erba, cose che mi fanno pensare al guidatore oramai incosciente che tiene pigiato l'acceleratore per inerzia. Se il ragazzo fosse stato abbastanza lucido da passare dietro per proteggere la fidanzata magari avrebbe prima infilato la prima e tentato di scappare. E' anche possibile pero' che l'auto si sia spenta e che il Mainardi, vedendo l'assassino ormai davanti a lui, abbia cercato come dici tu di gettarsi dietro, cosa che pero' implica necessariamente che i primi ad arrivare si siano sbagliati, e che il corpo del ragazzo sia comunque spontaneamente passato da una posizione riversa in avanti ad una supina nel lasso di tempo in cui la scena e' rimasta incustodita. Del resto questo movimento spontaneoi non puo' essere escluso a priori visto che il ragazzo era ancora vivo.


Sono tutte ipotesi che partono da elementi non certi e
se non dovessi confrontarmi con la posizione dei bossoli, e lo spostamento del corpo, la spiegazione piu' semplice per le chiavi sarebbe quella che vengano sfilate dal finestrino infranto per spegnere i fari, che non spegnendosi costringono il maniaco a sparare su quelli frontali, e poi a passare dietro per infrangere forse col manico della pistola quelli posteriori,il tutto con l'intento di ritardare la scoperta del delitto.

Come se non bastasse c'e' il dilemma del rapporto gia' consumato. Se e' cosi' (ma l'esame del reperto organico parla di materiale decomposto) sembrerebbe che l'assassino aspetti che entrambi i ragazzi passino davanti prima di colpire. Perche'? Forse per poter estrarre la Migliorini piu' agilmente e rapidamente dall'auto. Mi domando allora chi gliel'abbia fatto fare di scegliere proprio qel posto, visto che se fa una considerazione del genere si rende anche conto che l'estrazione del corpo della ragazza li e' pericolosa e va fatta il piu' rapidamente possibile.

ciao

ilbravo ha detto...

Ciao Master,
indubbiamente mi sembra che ragionandoci sopra diverse cose tornino.Mi dico che se i paramedici sono stati così osservatori nel constatare che per la Migliorini non c'era nulla da fare mi pare che poi avere avuto una distrazione sulla posizione del corpo del Mainardi non abbia senso.Riguardo a quello che dici sull'attacco del Mostro dopo che i due fidanzati hanno finito di dare l'amore, ciò è dovuto, a mio avviso, al semplice fatto che ha dovuto parcheggiare la propria auto ad una certa distanza.La strada è in rettifilo in un senso e nell'altro, non vi sono stradine dove parcheggiare:ha dovuto recarsi forzatamente verso il campo sportivo, nei pressi della Volterrana.Lì si sono recati anche i ragazzi con il motorino, che avrebbero notato una 127 bianca, se non erro,ferma. Quindi l'assassino ha dovuto fare qualche centinaia di metri a piedi:nel frattempo i due ragazzi hanno consumato l'atto amoroso e si accingevano a lasciare il luogo.A questo punto lui ha dovuto agire, si è scoperto ulteriormente e il Mainardi lo ha avvistato.A mio parere non è la prima volta che l'assassino cammina tanto per raggiungere la posizione d'attacco.Sono convinto che molti ragazzi, anche se non lo hanno mai saputo, si sono salvati per questioni di secondi.Non credo affatto che tutte le sue aggressioni siano nel computo degli otto duplici omicidi.Altre sono andate a vuoto.

mike ha detto...

Ciao ilbravo

Sto aspettando che mi arrivi(forse) qualche dettaglio sui tipi di ferite e sui famosi bossoli, quindi per il momento i presupposti su cui speculare sono sempre gli stessi.

Riguardo alla possibilita' che in effetti sia arrivato tardi vorrei sottolineare che questo particolare in realta' dovrebbe far parte delle conclusioni dell'analisi. Nel senso che e'forse il vero pnto di tutta la questione, ovvero stabilire se l'assassino segua i ragazzi prima, o si apposti nell'ombra aspettandoli sul luogo.
Nell'ipotesi che fai tu infatti e' scontato che segua i ragazzi, e questo e' possibilissimo, forse probabile, ma in realta' non lo sappiamo. Scoprirlo e' rilevantissimo perche' ad esempio proprio in questi suoi pedinamenti potrebbe aver lasciato tracce della sua identita'. Ad esempio la testimonianza del Calonaci assumerebbe tutto un altro rilievo se cosi' fosse.

Poi se guardi il blog di Flanz, nella sezione testimoni, dovresti trovare la testimonianza di una coppia che nel 1986 fu vittima di un episodio inquietante che potrebbe avvalorare l'ipotesi di attacchi andatio a vuoto.

ciao

mike ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
mike ha detto...

Per marcello_fi

Ciao marcello

Mi scuso con te ma non posso pubblicare il tuo post. Questo non perche' il sarcasmo non sia consentito, anzi, ma solo perche' necessita di piu' chiarezza.
Quindi saro' ben lieto di pubblicare qalsiasi appunto, insulto, contestazione a patto che sia esposto in modo chiaro, anche perche' probabilmente gli insulti e le contestazioni me li merito :-) .

ciao

Tub ha detto...

Ragazzi, vi ringrazio di questo preziosissimo scambio di opinioni su una vicenda, quella del Mostro di Firenze, che mi appassiona in modo febbrile.
Riguardo a Baccaiano: potrebbe essere, secondo voi, che il killer abbia tolto le chiavi dal quadro perchè si era reso conto di non essere riuscito ad uccidere anche il ragazzo? Cioè, secondo me: l'assassino, avendo scaricato la pistola e dovendo fuggire precipitosamente dalla scena del crimine, perchè ha cominciato ad avvertire qualcuno che stava arrivando, ha sfilato le chiavi per evitare che il ragazzo, di cui ignorava evidentemente la gravità delle condizioni, potesse ripartire con l'auto in un disperato tentativo di cercare soccorsi.
Che ne pensate?

mike ha detto...

Ciao Tub

Non credo che potesse aver paura che fosse il ragazzo a far ripartire l'auto, piuttosto qualcun'altro che fosse arrivato sul posto a breve.
Ma certamente e' possibile, e sicuramente piu' verosimile dell'ipotesi dell'atto di spregio.

Rimane sempre in ballo il problema dello spostamento del corpo, cosa che, se vera, non puo' essere stata spontanea visto che il povero Mainardi era stato attinto da ben tre colpi alla testa.

ciao

Tub ha detto...

Ciao, master.
Certo che questa storia della presunta dislocazione del ragazzo è davvero allucinante: possibile che il killer, con tutto quello che aveva già rischiato fino a quel punto, si fosse messo in testa di spostare il ragazzo sul divanetto posteriore dell'auto...? E poi, a che scopo? Voleva prendere il posto di guida per portare l'auto in qualche altro posto? Sì, ma dove? Eppoi: con la quasi certezza che di lì a qualche minuto si trovasse a dover essere raggiunto da uno stuolo di soccorritori...!
D'altronde, è anche vero che come si fa a dubitare delle dichiarazioni di coloro che hanno estratto il ragazzo dall'auto, al momento dei soccorsi?
Insomma, un rebus che ha dell'incredibile...

mike ha detto...

Ciao Tub

Guarda, fosse solo questo...
Purtroppo la realta' e' che si finisce per speculare su dati riferiti, e spesso frutto di copia incolla deformanti tra i vari autori. Cosi' accade che i ragionamenti diventino piu' un "esercizio di stile" che non deduzioni utili per arrivare alla verita' dei fatti. Pero' pian piano magari qualcosa di un po' piu' certo lo si riesce a raggiungere, almeno spero...

ciao

Tub ha detto...

Stavo riflettendo su un altro dettaglio, che vale per questo delitto, ma anche ovviamente per tutti gli altri: il mostro agiva in notti di novilunio, quindi di pochissima o nulla illuminazione. Si è parlato della necessità da parte sua di disporre di una torcia elettrica, ma solo in relazione alla operazione che concludeva con le escissioni. Mi pare che non si sia posta analoga questione anche per quanto riguarda gli agguati, cioè il momento dell’aggressione armata, ossia della sparatoria sui corpi delle vittime. Non credete che il killer si dovesse inevitabilmente avvicinare alla macchina delle vittime munito di illuminazione? Altrimenti, avrebbe rischiato di sparare a vuoto o quasi. E non credo proprio che se lo potesse permettere.
Da questo punto di vista, l’episodio di Baccaiano è particolarmente significativo. La precisione con cui il killer ha indirizzato il colpo finito sul parabrezza e, purtroppo, anche nella testa del ragazzo, fa pensare che egli vedesse molto bene dove stava sparando. A maggior ragione, se si ipotizza che ciò sia avvenuto dopo la neutralizzazione dei fari della 127.
La questione potrebbe, secondo voi, confermare la versione della presenza di un complice? Non credo, infatti, che il killer, oltre alla incombenza di uccidere, volesse pure quella di farsi luce. A meno che, non fosse munito – come si era ipotizzato a proposito delle operazioni di taglio sui corpi – di lampada da speleologi, cioè fissata alla fronte.
Cosa, però, a cui, io sinceramente, non credo…

ilbravo ha detto...

Ciao Tub, salve Master,
se posso dire la mia penso due cose:neanche io credo che l'assassino abbia spostato il corpo del Mainardi sul divanetto posteriore, anche se per qualche tempo l'ho creduto.Continuo a ritenere, in mancanza di elementi certi, che manchi qualche dato.In ogni caso se il Mainardi è stato rinvenuto accanto alla Migliorini, credo che si sia spostato lui, come ho già detto, per soccorrere la ragazza, e lì poi è stato colpito. A meno che, ma lo dico solo per ipotesi non per convinzione, l'assassino non lo abbia costretto a passare sul sedile posteriore e poi lo abbia ucciso.
Riguardo alla torcia io ho sempre pensato che lui abbia adottato il metodo di Zodiac Killer, ovvero quello di legare una fonte luminosa alla canna della pistola ed usarla come un mirino laser.Escludo un complice poiché un serial di questo genere agisce da solo.Questo in particolare, poi, adotta una tecnica standardizzata, personalizzata,efficace a suo modo.Inoltre, quando si trova in difficoltà,le azioni che compie sono rapide e congrue ai suoi scopi.Se fossero in due,a mio avviso,ci sarebbe maggiore disorganizzazione.

mike ha detto...

Ciao Tub

La fonte d'illuminazione e' ovviamente un elemento da considerare attentamente. e questo soprattutto nel caso degli scopeti.
Negli altri casi bene o male infatti non e' difficile immaginare che avesse una torcia tenuta coin la mano libera, o magari come suggerisce il bravo fissata sulla canna della pistola. A rendere invece improbabile la presenza di una seconda persona che illumini la scena seguendo i movimenti dello sparatore, c'e' il caso di Giogoli. Il killer qui si muove rapidissimo sui due lati del furgone e spara senza alcun impaccio, sembra quindi non preoccupaqrsi minimamente dell'eventuale ppresenza di altre persone sulla scena che potrebbero rimanere colpite accidentalmente.
Paradossalmente Baccaiano e' forse l'episodio che pone meno problemi dal punto di vista dell'illuminazione, considerando anche che non e' affatto detto che il colpo al parabrezza sia stato portato da lontano, ne che in quel frangente i fari dell'auto fossero gia' spenti.

ciao

mike ha detto...

Ciao ilbravo

Per quanto ho potuto vedere fino adesso, tracce di altre persone sulla scena del delitto non se ne trovano, e questo sembra fosse anche il parere degli investigatori che all'epoca analizzarono le scene del crimine coin tutti i particolari a disposizione (a differenza di quello che puo' fare un blogger con quei pochi dati disponibili).
Per Baccaiano come gia' abbiamo detto in precedenza il problema e' solo la discordanza delle testimonianze. Quindi nella tua ipotesi necessariamente ne devi escludere una, perche' in caso contrario la possibilita' che il ragazzo si sia spostato dopo essere stato ferito sono praticamente zero (le fonti Alessandri e Filasto' dicono che i colpi alla testa non consentivano piu' alcun movimento volontario del ragazzo).
Secondo me la genesi della dinamica di questo omicidio potrebbe essere molto diversa da quello che ci siamo immaginati sino a qui, e forse si dovrebbe cercare di capire meglio come i due ragazzi siano finiti in quella piazzola...

ciao

ciao

Tub ha detto...

Quindi, mi sembra di capire che non sposate la teoria dei “merendari”, cioè la presenza di due o più persone sul luogo dei delitti...Nemmeno quella di Vanni (tralaltro deceduto proprio ieri), in qualità di “chirurgo”?.
Io, devo ammettere che, partito da questa convinzione, sia dopo aver seguito il processo in tv, sia dopo aver letto i due libri di Giuttari, adesso, con la lettura di Spezi ma soprattutto di Filastò, comincio ad essere assalito da dubbi, pur non propendendo ancora per nessuna delle correnti di pensiero esistenti sulla vicenda (Giuttariani, Speziali, Filastiani, Scarlizziani, etc.).
Per quanto attiene al caso di Baccaiano, io penso che la discrepanza delle testimonianze (i primi soccorritori in motorino/operatori della Croce rossa), si possa risolvere nell’equivoco in cui sarebbero caduti i primi, vedendo il Mainardi che sembrava seduto al posto di guida, con la testa riversa sul volante, quando, è molto probabile che invece si trovasse per davvero sul divanetto posteriore, con la testa riversa in avanti e appoggiata allo schienale del sedile di guida. Dico questo perché mi rifiuto di credere che coloro che hanno estratto materialmente il corpo del Mainardi dall’auto non fosse in grado di ricordare con assoluta certezza dove egli si trovasse. Ho provato, infatti, ad immedesimarmi nella sciagurata situazione: come farei a sbagliarmi in un caso del genere…? Che dite?
E’ certo, però, che a questo punto va dato per certo anche lo spostamento del ragazzo, da davanti, dove pare essere stato ferito mortalmente (vedi il foro nel parabrezza), a dietro.
Io comincio a credere che il killer – come infatti ipotizza lo stesso Filastò – dopo la sparatoria, avesse intenzione di condurre l’auto coi corpi lontano dal luogo dell’aggressione, magari, per compiere i consueti rituali macabri. Non ci dimentichiamo, infatti, che questa pratica era iniziata proprio coi delitti dell’anno precedente e che il Mostro è rimasto “a digiuno” di escissioni per ben due anni, cioè fino al 1984.
Comunque, in questo caso ecco che spuntano le solite, immancabili, destabilizzanti incongruenze:
a) Perché il killer non ha portato a termine l’operazione? E’ stato distolto dal rumore dei primi soccorritori? b) Se davvero aveva l’intenzione di guidare l’auto lontano dal luogo dell’aggressione, magari lungo un percorso sterrato già prestabilito, perché avrebbe rotto tutte le luci della 127? c) Perché il sedile lato guida sarebbe stato trovato basculato in avanti e con le chiavi disinserite?
Vabbeh, ma che domande mi faccio…

mike ha detto...

Ti fai le domande giuste ;-)
Se accettiamo che i ragazzi si siano sbagliati, non vuol dire necessariamente che l'assassino abbia agito come dice Filasto'. Metti che subito dopo essere finito nel fosso il ragazzo si sia buttato verso la sua compagna per incitarla ad uscire dall'auto e fuggire, e che in quel momento il mostro gli sia arrivato addosso sparando, ecco che l'incongrenza della posizione del corpo, e della retromarcia ancora inserita, si liquefano. Senza la discordanza delle testimonianze mi pare che la dinamica diventi molto piu' semplice da ricostruire.

ciao

ilbravo ha detto...

Ciao Master, se non disturbo vorrei anche io dare qualche delucidazione al caro Tub.Sono stato due volte sulla scena del crimine a Baccaiano.La domanda è:se io fossi il Mostro uscirei a marcia indietro su un rettifilo senza avere la visuale?Rischierei l'impatto con altre eventuali veicoli?In quello spiazzo c'è molto,moltissino spazio per fare manovra.Inoltre, c'è anche possibilità di compiere le escissioni senza essere tanto disturbati.Riguardo al Mainardi riverso a ridosso del sedile anteriore bascullante è esattamente quello che presumo sia accaduto. Ma credo anche che nel momento in cui i primi testimoni si sono allontanati per andare a chiedere aiuto, l'assassino, che era ancora lì nascosto, abbia spostato il corpo del Mainardi per prendere le chiavi dell'auto.O per qualche altro motivo.Insomma, l'assassino era presente, nascosto ma presente, quando sono arrivati i ragazzi in motorino e poi la coppietta. Tanto per chiarire:no,io personalmente non credo alla setta merendara.

Tub ha detto...

Ciao, ilbravo. Grazie anche a te per le preziose dritte di questa affascinante conversazione.
Venendo al merito, mi sta venendo anche a me il dubbio che il killer fosse nascosto al momento dell'arrivo dei primi testimoni, quelli in motorino, che si sono precipitati a Baccaiano a chiedere soccorso. Però, pensi davvero che il killer abbia spostato il Mainardi solo per poter prendere le chiavi? Ma a che scopo? Eppoi, perché metterlo dietro, insieme alla ragazza, quando poteva appoggiarlo a lato, sul sedile del passeggero?
Sono convinto anch'io che non sia stato il killer a guidare l'auto in retromarcia e a finire accidentalmente nel fosso, anche se la teoria, che ho letto sopra, di essere stato disturbato, alla guida, dalla ragazza, prima di essere finita, è plausibile.
Sono quasi sicuro che sia stato un Mainardi terrorizzato a far schizzare via l'auto in un drammatico tentativo di sottrarsi alla aggressione (armata).
Premesso che ho intenzione anch'io di recarmi quanto prima sui luoghi di tutti i delitti, visto anche sono toscano e abito a circa 100 km di distanza, mi stavo chiedendo se la piazzola di Baccaiano fosse aperta, oppure occupata quà e là da arbusti o altra vegetazione.
Dalla fotografia aerea, si vede uno spiazzo completamente aperto, creato dal taglio del bosco, lungo la strada.
Fosse stata aperta anche allora, mi chiedo: da dove è sbucato il killer? Immagino dal bosco che si trova a ridosso. Ma c'è da dire che quella, a differenza delle altre piazzole, pare non fosse un luogo abituale di soste per incontri intimi. Eppoi: la macchina era col muso verso il bosco o era parcheggiata di lato, cioè parallelamente ad esso?

ilbravo ha detto...

Ciao Tub, innanzitutto ringrazio Master per ospitarmi e ospitarci, spero di non essere troppo intrusivo se rispondo nel suo blog.Per precisione, non volevo dire che il Mostro eventualmente ha spostato il corpo dal sedile anteriore a quello posteriore bensì da una posizione all'altra ma sempre con il Mainardi sul divanetto posteriore.Ti posso dire che oggi come oggi la piazzola è circondata da vegetazione ma c'è uno spazio libero per accedervi.Però, attualmente c'è un gradino neturale che ne impedisce l'accesso con l'auto, a meno di non avere un fuoristrada.Penso che il livello sia stato squilibrato dai continui, sovrapposti manti stradali.Dove fosse posizionata esattamente l'auto dei ragazzi nella piazzola non saprei dirtelo, me lo son chiesto anche io,di certo con il muso rivolto verso la boscalgia perché altrimenti non sarebbe finita in quel modo nel fosso.Se ho ben capito la strada si chiama via Virginio Nuova perché proprio in quel periodo fu completata.Secondo una certa ricostruzione l'assassino avrebbe lasciato l'auto al centro sportivo, che si trova all'inizio della via prevenendo da Montespertoli.Se questo fosse vero, i ragazzi giunti con il motorino hanno visto in quel punto una 127 bianca.Erano andati per bere qualcosa al bar del circolo ma hanno trovato chiuso.C'è da domandarsi cosa ci facesse una macchina lì se era tutto deserto.Mi è venuto anche in mente che la Banda della Uno Bianca usavano quest'auto perché molto diffusa e quindi anonima.E se l'assasssino delle coppiette avesse avuto la medesima idea ma invece di una Uno ha pensato a una 127?Anche se l'opinione più plausibile vorrebbe una macchina piuttosto di colore scuro, dato che lui predilige il plenilunio, quindi la minima visibilità.Infine voglio precisare che secondo me quella piazzola è ideale per le coppiette.In questo mi dispiace contraddire filastò, ma la mia impressione è che fosse un posto che poteva essere frequentato.Invece ho trovato poco adatto vie dei Prati a Travalle di Calenzano.Ancora oggi mi chiedo perché i ragazzi siano andati in un posto così all'aperto e come mai il Mostro ha attaccato dal lato passeggero.PS:scusa Master volese precisare che io non credo che l'assassino segue le coppiette.Non di prassi, almeno.

mike ha detto...

Ciao ilbravo

Sono ben contento se discutete tra di voi, e oltretutto Tub mi pare si stesse rivolgendo a te nella domanda, quindi non ho risposto proprio perche' aspettavo lo facessi tu...

Sulla posizione dell'auto le uniche fonti che ho trovato sono quelle dei giornali dell'epoca, dove si precisa che l'auto era nascosta da un alta siepe, che poi dovrebbe essere la vegetazione spontanea ai lati della strada. In un passo del processo Vanni si dice che all'altezza dello sportello sinistro, dove sono stati cioe' ritrovati i frammenti di vetro, iniziava un sentiero che portava al campo di erba medica retrostante. Dal che suppongo l'auto fosse infilata a tutta lunghezza nella vegetazione, con le ruote posteriori qwuasi sull asfalto. Secondo me se fosse stata quasi parallela alla strada durante la retromarcia nel fosso non sarebbe finita a quel modo, pero' e' una deduzione che lascia il tempo che trova.

ciao

ilbravo ha detto...

Ciao Master, hai invece idea di come fosse posizionata l'auto del 1968? Cioè se con il muso rivolto verso la strada o la campagna? Il motivo di tale domanda lo conosci: stabilire se il bimbo è uscito dal lato del fosso o dei campi.
Grazie

mike ha detto...

Ciao ilbravo

Questa e' la foto dell'auto

http://4.bp.blogspot.com/_HsrYwuV-rWI/Sc_LQe_JGYI/AAAAAAAAAVU/gS8Ak4bzqZA/s1600-h/signa4.jpg

L'auto era rivolta col muso verso sant'Angelo, e sicuramente aveva il finestrino posteriore destro abbassato a meta'. Pero' da quella parte c'era il corpo del Lo Bianco, quindi secondo me il bambino se e' uscito dal finestrino lo ha fatto dall'altra parte, verso la strada. Poi non lo so' con certezza...

ciao

pippo ha detto...

Se prendiamo per buona la testimonianza dei barellieri trovo insensata l'operazione del mostro di porre il corpo del ragazzo dietro. E ugualmente improbabile l'idea del mostro che per qualche motivo sposta l'auto.
Il ragazzo vede il mostro avvicinarsi, cerca disperatamente di partire. Ovviamente non pensa a liberare il freno a mano. Così frenata l'auto non riesce a superare il fossetto in cui finisce.Il mostro spara alla ragazza e istintivamente il ragazzo, ancora al posto di guida, si butta dietro in un impossibile (ma comprensibile) tentativo di proteggerla. Dopo la mattanza il mostro furente prende le chiavi di accensione e le scaraventa via. Quelle chiavi, per la prima e ultima volta da quanto colpisce, stavano per impedirgli di svolgere il suo compito.

Tub ha detto...

Ciao, Pippo.
Sì, ok, ma allora il foro sul parabrezza come si spiega? Quando l'avrebbe sparato il killer? Sembra, infatti, che con quel colpo, egli abbia inferto la ferita definitiva, cioè mortale, al povero Mainardi, che, quindi non sarebbe più stato in grado di fare alcunché.
In linea di massima, trovo plausibile l'ipotesi che il ragazzo potesse fare una cosa del genere, ma come avrebbe potuto farla dopo essere stato raggiunto da quel terribile colpo frontale?
Certo, rimane ancora possibile che il killer, abbia centrato il ragazzo, nonostante quest'ultimo si fosse già buttato sul divanetto posteriore; ma, a questo punto, perché l'aggressore avrebbe dovuto correre il rischio di "sprecare" un colpo, sparando dal davanti, anziché da uno dei finestrini laterali, magari dopo esserci affacciato nell'abitacolo?

mike ha detto...

Ciao Pippo

Si, se accetti che uno dei due gruppi di testimoni abbia sbagliato, la dinamica po' benissimo essere quella, salvo qualche dubbio sul perche' i due ragazzi stessero uno davanti ed una dietro, e il particolare delle portiere entrambe bloccate. C'e' un altro particolare che da un po' fastidio a questa ricostruzione, e cioe' il cambio innestato in retromarcia, che indica il mancato tentativo del ragazzo di disincagliare l'auto. Pero' non e' poi' impossibile spiegarne il perche'.

ciao

mike ha detto...

Cia Tub

L'osservazione e' secondo me giusta, pero' non e' detto che il colpo al parabrezza lo abbia centrato in modo risolutivo. Secondo l'Alessandri avrebbe preso tre colpi in testa, e non e' quindi detto che tutti e tre fossero mortali, ne che lo fosse proprio quello del parabrezza. Io poi credo che quel colpo sia stato portato da relativamente vicino, probabilmente con l'auto gia' nel fosso, ma forse ancora con la macchina in movimento proprio mentre iniziava la fuga...

ciao

pippo ha detto...

Grazie Tub e Master. Obiezioni assolutamente pertinenti.
Di tutti i delitti del mostro, questo forse è quello che ha messo più a dura prova i nervi dell'autore. Non solo la probabile fuga in auto delle vittime ma soprattutto il quasi contemporaneo passaggio dei motorini. Quest'ultima complicazione era forse stata ipotizzata dal mostro. L'eccellente materiale fotografico qui postato mostra infatti come il contesto "stradale" fosse decisamente più rischioso di tutti gli altri delitti. Una strada piana, rettilinea, con un fondo uniforme, laddove altre volte erano (e saranno) piazzole e stradine nei boschi.
p.s. Io sono il Bengston del forum up che qui era già bloggato con Pippo. Ci vediamo qua e la. Ciao

Tub ha detto...

Hai ragione, Pippo, questo è il delitto più sconvolgente, proprio per lo scenario decisamente troppo "normale", per colui che l'ha compiuto.
Tant'è vero che volevo sottoporre alla vostra attenzione una possibilità: non credete che tale duplice omicidio abbia voluto rappresentare da parte del Mostro una sorta di sfida, non solo ai nervi di tutta la popolazione, ma anche alla capacità di resistenza emotiva da parte delle Forze dell'Ordine, come se si volesse divertire a dimostrare la loro impotenza investigativa e soprattutto la sua insospettabilità?
Solo una persona assolutamente sicura di non essere mai catturata, può, secondo me, uccidere con quelle modalità, in un luogo e in un contesto come quello di quella sera.
Non solo per via del rischio di essere sorpreso al momento dell'aggressione, ma anche per la difficoltà di eclissarsi senza lasciare traccia, dopo aver compiuto un delitto quasi contestualmente alle operazioni di scoperta del medesimo, con tutto quello che ciò comporta.
Voglio ricordare, infatti, che a 500 metri dall'auto delle due vittime c'era un'altra auto con due altri ragazzi a bordo, fermi a parlare e che a circa 1000 metri c'erano altre persone a fare jogging. Senza contare che, durante la sosta delle due vittime alla piazzola, saranno passate una mezza dozzina di macchine, sulla provinciale.
Oppure si deve pensare alla sola fortuna, se quella notte, il killer, è riuscito a tornare alla sua abitazione, in tutta tranquillità e senza destare il minimo sospetto?
A maggior ragione se si pensa che - come detto sopra - molto probabilmente aveva lasciato la sua auto molto vicino al luogo del delitto...

mike ha detto...

Ciao Bengston

A me la cosa che mi lascia piu' perplesso e' che i ragazzi fossero uno sul sedile di guida ed uno sul divanetto posteriore. Credo che questa sia la posizione in ci e' avvenuta l'aggressione, ma proprio per questo secondo me c'e' qualcosa che nessuno ha capito sul come sono arrivati in quel posto...

ciao

mike ha detto...

Ciao Tub


Magari non doveva fare molta strada per raggiungere un luogo sicuro, il che non vuol dire necessariamente che questo posto sicuro dovesse essere proprio casa sua...

ciao

ghepardo ha detto...

io propendo per il trasferimento di Mainardi morente da parte dell'assassino, motivato dal fatto che l'assassino per istinto volesse condurre a termine l'agguato con le mutilazioni in un luogo più sicuro. il killer sposta il giovane nel divanetto posteriore,per farsi posto nel sedile del guidatore (con l'intento di portare l'auto in un luogo più sicuro), ma terminata quest'operazione decide di abbandonare la scena del crimine, o perchè si rende conto che con i fari anteriori non più funzionanti era impossibile spostarsi o perchè percepisce il suono della sirena dell'ambulanza che poi preeleverà Mainardi.
è impossibile che il giovane si sia spostato da solo,visto che fu ritrovato supino e voltato sul lato sinistro (opposto alla ragazza). un tale spostamento, se fosse stato fisiologicamente possibile, sarebbe stato volto a raggiungere la Migliorini, con il Mainardi in una posizione molto più innaturale e contorta nell'area fra sedile guidatore, freno a mano e divanetto posteriore.

mike ha detto...

Ciao Ghepardo

Penso, come te,che se spostamento c'e' stato questo sia stato fatto dall'assassino. E quella che abbia agito sotto l'effetto dell'adrenalina, in modo cioe' non troppo ragionato, e' una buona osservazione.
Poi in realta' come esattamente sia stato ritrovato il corpo del ragazzo lo sappiamo per via indiretta delle dichiarazioni dei barellieri, pero' costoro sono entrati nell'abitacolo, quindi dovrebbero essere una fonte abbastanza affidabile.

ciao

ciao

ghepardo ha detto...

Ciao,Master
A proposito del delitto del '82e sullo spostamento di Mainardi nel divanetto posteriore...guardacaso proprio oggi sul blog di flanz leggo che Allegranti (uno dei volontari che soccorsero la Migliorini) rilasciò la sua testimonianza nel 1997 (senza destare l'attenzione del PM Canessa, che però uso peso e misura diversi con i racconti di Lotti...) affermando che il ragazzo stava "sul sedile posteriore della macchina con i piedi sotto il sedile di guida". Ciò sembra ancora confermare il fatto che il giovane fu spostato: in quelle condizioni non sarebbe riuscito a spostarsi nel divanetto posteriore sistemando pefino i piedi sotto il sedile del guidatore." Sono sempre più convinto che sia così. Grazie a te, a ilbravo e agli altri che danno il loro contributo. Il blog è interessantissimo e contribuisce a fare luce su molti aspetti oscuri.

ghepardo ha detto...

PS. ovviamente c'è un piccolo refuso: Allegranti soccorse entrambi i giovani, non solo la Migliorini!!
Perdonate la mia svista.

mike ha detto...

Ciao Ghepardo

Non deve sorprendere che il PM abbia cercato di affondare il testimone, perche' accettando le dichiarazione di Allegranti, e degli altri infermieri, la testimonianza di Lotti naufragava completamente. Quello che forse sorprende e' l'atteggiamento di chi fece nell'82 la ricostruzione della dinamica, che in sostanza cancello' quelle dichiarazioni, e allora non c'era motivo se non quello di semplificarsi la vita.
Tra l'altro c'e' un particolare verbalizzato all'epoca che supporta i testi della croce oro, ovvero il sedile di guida della 127 basculato in avanti, che farebbe pensare alla necessita' dei soccorritori di fare spazio per facilitare l'estrazione del corpo dal divano posteriore.
Ovviamente bisogna tenere conto delle infinite possibilita' che possono spiegare quel particolare, pero' e' un buon indizio ...

ciao

ghepardo ha detto...

Ciao,master.
Grazie per la risposta.
Tra l'altro nei pressi della scena del crimine (precisamente nelle vicinanze del rinvenimento delle chiavi) fu trovato il farmaco Norzetam. Anche su questo particolare sarebbe interessante un confronto di idee. Secondo me il mostro subito dopo essersi reso conto dell'impossibilità di spostare la 127 per portare a termine l'operazione, e trovatosi quindi in una situazione di pressione e stress quasi insostenibili, è ricorso al Norzetam per recuperare quel barlume di lucidià che gli consentisse di riguadagnare la strada verso casa.

mike ha detto...

Ciao Ghepardo

E' un ipotesi, quella del Norzetam, fatta anche all'epoca, e potrebbe indicare la necessita' di recuperare non tanto nell'immediatezza del fatto, quanto successivamente, considerando che gli effetti del medicinale hanno una latenza tra i 30 e i 60 minuti. Purtroppo se e' vero che il ritrovamento fu fatto sul ciglio della strada non si puo' escludere che quella confezione sia stata gettata da un auto, o un camion, in corsa.
Se guradi nella sezione strumenti ho fatto anche una piccola monografia sulla sostanza in questione


ciao

ghepardo ha detto...

Ciao Master.
Sì ho letto la monografia! Gli strumenti sono incredibili. Mi era sfuggita la parte sulla latenza. Sicuramente i conti tornano. E'doloroso dover ammettere l'impossibilità dello stabilire con certezza da dove provenne la confezione. Secondo te quale sarebbe la scena del crimine che (se analizzata senza pecche) avrebbe potuto fornire il maggior numero di indicazioni sull'indentità del Mostro? Questa dell'82, sia per la dinamica distorta, che per il rirovamento del medicinale, avrebbe fornito indicazioni tali da includere o escludere alcuni soggetti sospetti, più delle altre che hanno una modalità classica (a parte gli Scopeti).
Ciao

mike ha detto...

Ciao Ghepardo

Ovviamente ti stai burlando di me...
:-).
Se ti e' piaciuta pero' sono contento...

Il delitto forse piu' significativo e' quello dell'85, dove mostra in toto le sue capacita' fisiche oltre che psichiche,e invia la lettera, riuscendo tra l'altro ad annientare il piano di intervento messo a punto dalla SAM. Se capito correttamente puo' dire molto sul tipo di persona, o, anche se io non lo credo, persone con cui ebbero a che fare allora gli inquirenti.
Pero' secondo me quelli da cui possono venire le maggiori informazioni pratiche sono i due omicidi distanziati di 7 anni. Se ha fatto qualche errore grossolano e' piu' probabile lo abbia commesso allora che non negli anni 80. Nell'82 sbaglia si, ma accident'a lui la fortuna lo assiste in modo incredibile, tanto da chiedersi se sia stata solo la fortuna o se avesse adottato qualche stratagemma raffinato per passare inosservato.

Per il norzetam all'epoca ebbero enormi problemi a cavarne qualcosa perche' si trattava di un farmaco quasi da banco, sostanzialmente inrintracciabile. Se si avesse certezza che lo usasse l'assassino si potrebbe spendere un po di tempo a ragionarci su, ma il rischio grosso e' che quella confezione li' ci sia finita per caso.

ciao

ghepardo ha detto...

Sì a questo punto credo pure io che quel farmaco non rappresenti nulla in sè. 50 e 50.

Ancora un saluto!

Sagat ha detto...

Buonasera, vorrei fare i complimenti per il blog,realizzato con molta cura, e dettagliatissimo.
Da persona che si interessa da poco dell'argomento, vorrei farvi qualche considerazione e sentire cosa ne pensate:
1)se nell'82, il mostro vede la macchina della coppia, poichè con la sua stava transitando lungo la via Virginio nuova, e quindi poco dopo la boscaglia,si infila con la propria auto (via poggiarello),ed a piedi raggiunge quella delle vittime (cioè non è stato calcolato questo omicidio)?
2)e se la persona che hanno visto i ragazzi in motorino, fosse stato proprio il mostro, che faceva finta di essere il guidatore poichè erano sopraggiunte delle persone(e per questo nasconde il viso, posizionandolo sul volante)?
3)perchè i soccorritori hanno dovuto forzare la portiera, quando uno dei vetri era rotto (non esistono le sicure quelle che escono verticalmente, oppure infilare la mano ed aprire dall'interno)?
4)penso non sia facile alzare una persona di 70-80 kilogrammi, e posizionarlo in uno spazio stretto come la parte posteriore di una auto con due sole porte.
5)che mi potete dire delle ecchimosi sulle gambe della ragazza?
6)quanti colpi aveva la beretta usata dal mostro secondo voi (rispondete dopo aver analizzato anche gli altri omicidi)?
Vorrei scusarmi se le domande sono totalmente inadeguate o presentano già risposte conosciute, però come dicevo all'inizio mi sto documentando da poco tempo.
Saluto e ringrazio anticipatamente
Sagat

mike ha detto...

Ciao Sagat

Provo a risponderti punto per punto per quello che puo' contare il mio parere.

1) Ovviamente e' possibile, e secondo molti probabile, che il maniaco girasse scegliendo in modo estemporaneo le macchine da colpire. Pero' e' una modalita' che non mi convince per via dell'impossibilita', in tal caso, di fare alcuna verifica su chi ci stesse nell'auto.

2)L'ipotesi che fai e' condivisa da uno degli autori dei vari testi che si occupano della cosa. Sta di fatto che i ragazzi sarebbero arrivati tanto vicini ai finestrini da percepire il respiro dell'uomo, e a me sembra poco verosimile che non si siano accorti della presenza di tre persone anziche' due. Poi c'e' il particolare del freno a mano tirato, e della retromarcia ingranata, cosa difficile da spiegare se il mostro fosse stato alla guida, perche' vorrebbe dire che non ha tentato di disincastrare l'auto.

3)Ovviamente hai ragione, ma spostando il sedile passeggero e tirando il corpo piuttosto che sollevandolo, la cosa dovrebbe diventare possibile. Del resto e' quello che hanno fatto i barellieri.

4)La forzatura dello sportello destro e' normale, dato che il vetro era intatto, e forse i soccorritori hanno agito secondo un protocollo di sicurezza. Piu' strana e' l'affermazione dell'avvocato Filasto' a proposito dello sportello sinistro con il vetro rotto. E' evidente che da questo sportelo non fosse agibile il soccorso, ma perche' poi fosse bloccato a tal punto da doverlo forzare non lo so' dire, ne lo dice lo stesso Filasto'


5) L'ecchimosi riguarda il malleolo e la caviglia, quindi potrebbe benissimo essere il risultato dei movimenti scoordinati che la ragazza ha messo in atto durante le prime fasi dell'aggressione. Secondo sempre Filasto' sarebbero la prova di una reazione della ragazza contro il guidatore, ma a me personalmente pare piuttosto improbabile.

6)Con ogni probabilita' 8, piu' uno in canna. A ottobre dell'81 vengono esplosi dieci colpi, il che potrebbe far pensare ad un caricatore piu' capiente, ma anhe alla possibilita' di forzare un colpo in piu' nel caricatore da 8. Il fatto che successivamente non si trovino mai piu' di 9 proiettili potrebbe far pensare ad un ripensamento dell'assassino, che smette di sovracaricare il serbatoio per evitare i rischi d'inceppatura.

ciao

Sagat ha detto...

Salve a tutti.
Allora per me l'attacco si è svolto in tre parti:
A) automobile ferma nello spiazzo, l'assassino colpisce dalla parte del guidatore, quindi dal finistreno sinistro
(trovati bossoli e parti del vetro del finestrino a terra);
B) automobile ferma con posteriore bloccato, l'assassino spara alle luci ed al parabrezza. Oppure auto in movimento e l'assassino spara e si blocca.
C) assassino si avvicina all'auto ed esplode 1 o 2 colpi finali all'interno (1 o 2 bossoli ritrovati).
Adesso la questione corpi:
i ragazzi in motorino vedono il corpo nel posto del guidatore dell'uomo,poi i barellieri lo vedono nella parte posteriore sinistra;
ovvio che il corpo è stato spostato dall killer. Se è vero, e quindi lo posiziona dietro (come avete detto, sono presenti macchie di sangue nel seggiolino
davanti),allora il primo motivo che mi viene in mente, è quello di lasciare libero il posto del guidatore...
per che cosa? Sarebbe scontato dire per spostare l'auto in altro luogo.
Vi pongo ancora delle considerazioni e domande:
1) i barellieri hanno aperto la portiera destra perchè sulla destra c'era il corpo della ragazza,però oramai deceduta,e da lì hanno estratto il corpo del ragazzo.
2) i fari posteriori vengono rotti probabilmente con il calcio della pistola ma perchè?
3) se non sbaglio le luci si dovrebbero spegnere tramite un pulsante sul cruscotto facilmente accessibile (quello della Fiat 127, sua gemella, è sulla sx del volante, ben visibile).
4) i due ragazzi erano quasi rivestiti, quindi il rapporto era già consumato (presenza anche di un preservativo e fazzoletto),
forse cade l'ipotesi del maniaco che cerca di uccidere proprio nel momento delll'atto sessuale.
5) perchè secondo voi ogni autore descrive la scena del crimine in modo così diverso (numero e posizione dei proiettili, ferite,etc)?
6)Per Master, sarei interessato al discorso da te accennato sulla posizione dei due corpi prima dell'attacco del killer.
Arrivederci e grazie
Sagat

mike ha detto...

Ciao Sagat

Dunque, per quanto riguarda la posizione dei corpi hai ben inquadrato il cuore del problema, che riguarda ovviamente l'inconmgruenza delle testimonianze, senza la quale la ricostruzione porrebbe molti meno problemi.
Se ipotizziamo che abbia tentato di riportare l'auto nello slargo antistante, automaticamente dovremmo ipotizzare che abbia avuto un contatto diretto con il ragazzo, e che quindi si sia reso conto che fosse ancora vivo. Perche' allora non ricorre al coltello per assicurarsi di averlo definitivamente neutralizzato?

I barellieri forzano la portiera destra poiche' e', vista la posizione dell'auto, l'unica da cui possano tentare di estrarre i ragazzi. Quello che a me rimane incomprensibile e' la perdita di tempo nel tentare di aprire l'altro sportello, cosa che forse non e' avvenuta e magari e' un affermazione errata di Filasto'. Del resto non ho modo di confutarlo e quindi non posso che prenderne atto. A tal proposito prendo la palla al balzo e ti rispondo sull'aleatorieta' dei fatti riportati dai vari autori. Queste discrepanze rispecchiano bene il sostanziale disinteresse per i particolari, che in buona parte ritroviamo anche nelle prime indagini, quando ad esempio spesso capitava che il non ritrovare un bossolo non ponesse grandi problemi agli investigatori. Alcuni autori poi non si sa bene se recuperino i particolari da fonti giudiziarie o giornalistiche, percui capita che ad esempio la ragazza di Borgo alcuni dicano che sia stata colpita da 4 proiettili al braccio, ed altri, come venne riportato sui giornali dell'epoca, da tre colpi all'addome e alla gamba. Solo disponendo dei rilievi di PS sarebbe possibile determinare chi abbia ragione, ma cio' e' fuori dalla mia portata.

Tra i particolari affidabili ' invece c'e' la rottura dei fari posteriori, cosa che si spiega con il tentativo di ritardare la scoperta del delitto, ma, come giustamente dici tu, perche' non si e' limitato a spegnerli con con il pulsante interno, visto che sarebbe salito a bordo addirittura per spostare il corpo? La risposta piu' semplice e' che in realta' non sia affatto entrato nell'auto, e che la ricostruzione ufficiale sia quella giusta, pero' potrebbe anche aver tentato di nascondersi dietro l'auto essendosi accorto del sopraggiungere imminente di un mezzo sulla strada. La rottura manuale sarebbe quindi stata resa necessaria dalla mancanza di tempo. Noi sappiamo che almeno i due ragazzi in motorino sono passati una prima volta senza fermarsi, e magari e' proprio in quel contesto che l'assassino ha rotto i fari, rimanendo poi nell'ombra dietro l'auto ad aspettare che sfilassero (capisco che sia un ipotesi forzata ma tant'e').

Altro elemento dubbio e' quello del rapporto consumato, poiche' sebbene sia certo il rinvenimento del profilattico usato, non si e' potuto appurare quando sia stato usato. Il materiale era decomposto, ma non sapendo come il reperto e' stato conservato, ne quando e' stato analizzato, secondo me non si puo' fare alcuna considerazione partendo da quel dato. Sicuramente i due ragazzi erano vestiti, pero' e' difficile dire se stessero per ripartire subito dopo essere arrivati, magari perche' spaventati da qualcosa, o se si stessero rivestendo dopo l'atto. Partendo dal presupposto che il ragazzo fosse davvero sul sedile anteriore all'inizio dell'aggressione, a mio parere e' comunque improbabile che sia stato preso di sorpresa, poiche' i tempi di reazione ipotizzabili in questo caso non mi sembrano compatibili con il numero di colpi esplosi dal killer (considera la sequenza di accendere l'auto ingranare la retromarcia e partire). Quindi se quella era la posizione iniziale, e' secondo me molto probabile che il ragazzo stesse per andarsene mentre l'assassino e' intervenuto.

ciao

baba ha detto...

Ciao Master,ho scoperto il tuo blog pochi giorni fa e ti faccio i complimenti per il tuo lavoro veramente notevole,avessero lavorato così anche Vigna e Giuttari forse avrebbero capito qualcosa della vicenda.Sono 2 giorni che sto cercando di ricostruire l'omicidio di Baccaiano e più ci ragiono meno ci capisco.La vicenda è intricata in maniera incredibile tanto da pensare che ci sia un errore nelle testimonianze ed io francamente credo alle parole dell'Allegranti per cui ritengo che il corpo del Mainardi fosse sul sedile posteriore.La tesi del Filastò per quanto suggestiva non mi convince del tutto,penso che se il maniaco si fosse messo alla guida del mezzo lo avrebbe fatto in tutta sicurezza cioè scaricando la pistola sui due poveri ragazzi e quindi assicurandosi della loro morte,inoltre la retromarcia e il freno a mano inseriti mi convincono che il maniaco non sia salito sulla vettura o almeno non subito.Perciò il Mainardi o si è spostato da solo o lo ha spostato il killer.Pensa un attimo alla scena;il killer comincia a sparare e ferisce mortalmente il ragazzo il quale si era accorto della sua presenza ed era partito a retromarcia finendo nel fosso,il killer allora spara sui fari(rompe anche quelli posteriori)mentre arriva il motorino e quindi è costretto a nascondersi ma il motorino passa senza fermarsi e lui rimane indredulo e in pochi attimi decide di portare a termine il suo obiettivo lascia che il motorino si allontani e sale in macchina con l'intento di guidarla, perchè il desiderio di fare le sue escissioni è troppo forte,non rendendosi conto che i fari non funzionano più e che deve spostare il corpo del Mainardi sul divano posteriore.Inizia la manovra dello spostamento accorgendosi pure che il ragazzo non è morto,passano due o tre minuti sta per partire ecco il motorino che torna indietro e lui non può più uscire.Allora si finge ferito correndo un rischio pazzesco e appoggia la testa sul volante.é molto buio i 4 ragazzi sono impauriti perchè capiscono che non è un incidente ma un omicidio del mostro e subito vanno a cercare aiuto non rendendosi conto alla perfezione di ciò che era avvenuto.Appena rimasto solo il mostro si dilegua cercando di ritardare gli aiuti che da li a poco arriveranno.Caro Master non vedo alternative se i dati sono questi,resta da capire se un uomo può spostare un corpo morto all'interno dell'abitacolo di una macchina,mia moglie dice che impossibile.Scusa se sono stato lungo ma ti volevo esporre questa analisi eppoi l'argomento mi interessa fin da quando ero un ragazzino.Attendo con interesse una tua risposta ciao

baba ha detto...

sono stato due volte in via virginio nuova e non ci ho capito granchè.Se lo slargo è quello dove sta la croce di legno alla base dell'albero è veramente piccolo a malapena sta una macchina e poi non ho visto il sentiero che porta nel campo di erba medica inoltre non sono riuscito a capire come stava la macchina prima dell'agguato ciao

mike ha detto...

Ciao baba

La piazzola di Baccaiano non e' piu' come all'epoca, in quanto venne ricoperta dal comune onde evitare che continuassero le processioni di curiosi e mostrologi. Purtroppo non ho fotografie chiare della forma esatta che aveva, anche se certamente permetteva ad un auto di parcheggiarsi agevolmente.

Sulla dinamica del delitto non puoi immaginare quante ore ci abbia perso ad elucubrare. Se ne e' parlato anche sul forum che trovi nei link. Sta di fatto che con i dati in mio possesso ancora non sono riuscito a costruire una dinamica che funzioni almeno sul piano logico, e continuo a pensare che la chiave giusta per interpretare il tutto stia nell'approccio alle vittime, che forse e' stato diverso rispetto alle volte precedenti. Insomma, se, come sembra, l'auto nel fosso ce l'ha infilata l'assassino, come ha fatto a sbagliare a quel modo la retromarcia? Se invece e' stato il ragazzo, come e' possibile che abbia avuto il tempo di reagire a tal punto da accendere il motore, i fari, innestare la retro e partire? In questo secondo caso la posizione sul sedile posteriore raccontata dall'Allegranti diventa un problema in piu', perche' non e' impossibile riuscire a spostare il ragazzo sul sedile posteriore, magari reclinando lo schienale e tirandolo semplicemente verso il retro, ma come puo' aver tentato in quel frangente una cosa del genere? Senza contare la presenza del cadavere della ragazza che cereto non aiutava Ne mi sembra verosimile che i 4 ragazzi che guardarono dentro l'auto prima di chiamare i soccorsi non abbiano notato la presenza di ben tre persone, pur riuscendo a capire che l'uomo al posto di guida repirava ancora... Poi c'e' la posizione dei bossoli, e anche quella non torna con nessuna ricostruzione che ho provato a fare...

Ciao

baba ha detto...

ciao Master,grazie per la risposta però non sono convinto della tua spiegazione,anche Filastò nel suo libro dice che i primi testimoni erano ragazzotti e potrebbero essersi sbagliati,potrebberoo non aver controllato accuratamente l'interno dell'abitacolo cioè non siamo così tanto sicuri che abbiano avuto la situazione sotto controllo,era buio e lui il Filastò dice che potrebbero aver scambiato la posizione del Mainardi da dietro come era a davanti.Non c'è altra spiegazione logica,fino alla macchina nel fosso la penso esattamente come ilbravo dopo non credo nè che il mainardi si sia mosso da solo nè che il mostro abbia spostato il corpo senza nessun motivo di farlo,per cui non so cosa pensare se non quello che ho scritto ieri sera.Anche i bossoli ritrovati non mi fanno cambiare idea,inoltre,nel suo libro, il Filastò parla di una lettera arrivata alla Nazione dove il maniaco si accusa di aver commesso un errore,potrebbe esser quello l'errore il non allontanarsi subito dopo quello che era successo.Mi puoi dire come era la macchina prima dell'arrivo del mostro all'interno della piazzola?ciao

mike ha detto...
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mike ha detto...

Ciao baba

Secondo me l'auto ha tagliato la carreggiata e si e' infilata nella piazzola con il muso diretto obliquamente contromano. Pero' tutti dicono che si sia infilata provenendo dalla corsia dove c'e' la piazzola puntando obliquamente il muso verso il campo, (ma non ho mai trovato il verbale integrale del teste Carlo C. che la vide alle 23:30 ancora nello spiazzo) Se fosse come dico io l'auto in retro non sarebbe andata lungo per lungo, ma avrebbe fatto un semicrechio, una manovra piu' compatibile con un errore di un giudatore non disperato. Se e' invece come tutti dicono credo che l'unico modo per spiegare verosimilmente la posizione nel fosso e' la fuga disperata del ragazzo. Ripeto, esistono piu' indicazioni che smentiscono la fuga del ragazzo, ma ce ne sono pure diversi che sembrano smentire lo spostamento dell'auto in retro da parte dell'assassino. La possibilita', che io stesso ho prospettato, dello spostamento del corpo dopo che l'auto era finita nel dosso e' veramente difficile da sostenere visti i tempi, la totale perdita di controllo della situazione, e il divanetto posteriore occupato dal corpo della ragazza.
La lettera di cui parla Filasto' non c'e' nessuna prova che sia stata scritta dall'assassino, il quale in genere sembra tenerci a farsi riconoscere quando entgra in scena (perche' , ad esempio, non accludere un bossolo esploso per firmarla?)

Ciao

baba ha detto...

ciao Master,ho appena visto un video su quel sito di Spezi e Preston dove parlano dell'omicidio di Baccaiano.All'inizio fanno vedere la piazzola dove stava la macchina e si vede un grande spiazzo che io francamente non riconosco tu ci capisci qualcosa?

mike ha detto...

Ciao baba

Illuogo indicato da Spezi non sembra corrispondere a quello indicato da piu' parti, e che ho indicato nella mappa. Pero' se ci fai caso la vegetazione sembra essere stata appena tagliata, quindi potrebbe sembrare diverso solo per questo motivo. COnsidera anche che oggi quel punto e' difficile da riprendere poiche' c'e' pohissimo spazio e si rimane sostanzialmente in mezzo alla strada, e non vorrei che per motivi di ripresa abbiano scelto un luogo analogo invece di quello esatto

Ciao

roger ha detto...

Ciao Master, complimenti per il tuo blog, per chi vorrebbe capire un po' di più è veramente un mezzo importante. Vorrei chiederti: è possibile che l'assassino cercasse di andare indietro con invece che uscire sulla strada? spiegherebbe la retro innestata. Ovvero una volta spostato il corpo del ragazzo cerca di nascondere l'auto alla vista, sapendo che non poteva uscire perchè il Maninardi non c'era riuscito prova anche lui ad andare in dietro. e poi : se fosse stato veramente lui al volante quando arrivano i due ragazzi con il motorino spiegherebbe perchè lo avrebbero sentito respirare ancora credendo che fosse una vittima. Questo però mi lascia credere che le mani non fossero in vista, sicuramente il mostro portava dei guanti che avrebbero insospettito i ragazzi. Comunque è incredibile che ammettendo fosse veramente pacciani e vanni il mostro,, come fossero stati abili a non lasciare mai alcuna traccia nemmeno una impronta, nulla di nulla!
Spero possa darmi delle risposte complimenti ancora a presto Roger

mike ha detto...

Ciao roger


Se il mostro non conosceva l'orografia del luogo, e' possibile. Cercando di capire come, nell'eventualita' che fosse stato l'assassino a spostare l'auto in retro dalla piazzola, potesse aver sbagliato a quel modo la retromarcia, avevo ipotizzato appunto che avesse cercato di infilare l'auto in mezzo ai rovi dalla parte opposta, ma mi e' stato fatto notare che dietro vi era una scarpata che avrebbe impedito una tale manovra, e quindi una persona che conoscesse il luogo non ci avrebbe mai provato. Nella tua versione la cosa diventa piu' probabile, salvo immaginare che i ragazzi arrivati sul posto non abbiano visto tre persone nell'auto anziche' due. E' vero che la situazione era concitata e la luce scarsa, ma l'abitacolo del 127 e' piccolo e certamente il corpo del Mainardi non era nascosto. Quindi mi pare strano che non si siano accorti che ci fossero tre persone nell'auto.
Nel caso poi che ci fosse stata una seconda persona con l'assasssino, questa avrebbe potuto tentare di far riprendere trazione alle ruote semplicemente salendo sul cofano, in modo che il peso facesse toccare terra alle ruote anteriori, e pertanto immagino avremmo dovuto trovare la prima marcia ingranata in conseguenza di questo estremo tentativo di uscire dall'impaccio.

Ciao

roger ha detto...

Salve master, grazie per avermi risposto.
Sono d'accordo con te che sia inverosimile che i due ragazzi non si fossero accorti se ci fossero tre o due persone a bordo, sarebbe comunque molto suggestivo immaginare che di fronte avessero il mostro, scampandola bella, probabilmente. Quindi ho supposto che il mostro cercasse di nascondere meglio che potesse la macchina a prescindere che i due ragazzi abbiano visto o meno qualcuno al volante, un tentativo estremo proprio perchè se ci fosse riuscito la macchia sarebbe stata invisibile dalla strada almeno fino al giorno dopo.Comunque che perdita di tempo! Ragionandoci però, secondo me, il mostro, in questo caso, ha fatto degli errori, che alla fine non gli hanno consentito di finire l'opera, nemmeno di controllare che fossero tutti morti, quindi deve essersela filata di corsa la via troppo trafficata e una festa nelle vicinanze erano troppo pericolosi . una cosa comunque sembrerebbe caratterizzare tutti gli omicidi: fin dal 68 infatti non si riesce a stabilire una vera dinamica. Come è possibile,infatti, che Natalino Mele, visto come arriva vicino il sedile anteriore al divanetto posteriore, non si sia accorto di nulla? e i bossoli nel tappetino posteriore, come ci sono arrivati? bisogna risolvere quell'omicidio per capire il tutto. che ne pensi?
a presto
Roger

roger ha detto...

Ciao Master, scusa ancora se ti stresso con mille domande ma ho visto che hai posto un punto interrogativo vicino alla descrizione del foro del proiettile sul parabrezza nell'omicidio di baccaiano. questo significa che ci sono dubbi nella direzione del proiettile? perchè ci sarebbe veramente un ipotesi suggestiva se questo dato non fosse certo..e spiegherebbe la mancanza del nono proiettile
a presto
roger

mike ha detto...

Ciao roger

Sull'omicidio del 68 la mia opinione e' che sia totalmente esterno ai soggetti che ne furono coinvolti, e questo nonostante le dichiarazioni del Mele, che finora mi sembra le si possa considerare solo farneticazioni dovute a suggestione. Credo che il Mele abbia, con le limitate facolta'che gli erano proprie, ricostruito nella sua mente quello che poteva essere successo, immaginando chi potesse essere stato ad uccidergli la moglie e, con un colpo di coda, a suo modo abbia cercato di vendicarla, finendo poi per soccombere da solo. Se e' cosi' l'omicidio del 68 oggi diventa davvero la chiave del mistero, ma una chiave irrecuperabile vista la quantita' di tempo che e' passato. Ovviamente soino pronto a cambiare idea in 5 minuti davanti ad una prova, anche logica, che mi smentisca. Se comunque e' come penso, allora l'assassino potrebbe essere l'estensore della famosa lettera (o tre lettere) che misero gli inquirenti sulle tracce del 68, anche senza immaginare un depistaggio vero e proprio. Questo a patto che fosse consapevole di non essere mai entrato nelle indagini dell'epoca, che del resto si fermarono dal primo giorno sull'ambiente dei sardi (e non solo) frequentato dalla donna.
Se fosse possibile recuperare informazioni su entrambe le vittime forse si potrebbe davvero intravedere una nuova pista, ma dubito che sia rimasta alcuna memoria di quelle storie.
Sul povero piccolo Natalino ci sarebbe da fare un intero trattato di psicologia infantile, ma credo che se davvero fosse stato addormentato potrebbe non aver percepito in modo cosciente gli spari, che comunque lo devono aver svegliato di sicuro. In quella fase di primo risveglio potrebbe pero' aver continuato a rimanere sotto la coperta sentendo che nell'auto qualcuno si muoveva, magari pensando alla madre e lo zio che suppongo sapeva non volessero essere disturbati mentre facevano "la lotta" (eufemismo usato dai carabinieri per indicare ben altro di fronte al bambino). In un contesto del genere l'assassino potrebbe averci messo un po ad accorgersi della presenza del bambino, cosa di cui secondo me si e' in parte proccupato, forse arrivando anche ad azionare volontariamente il segnalatore di direzione. I bossoli caduti sul divanetto posteriore non ci dicono molto sulla possibilita' che il bambino abbia reagito in una certa maniera, e indicano solo che ad un certo punto lo sparatore inseri' la mano dentro l'auto
Per quanto riguarda la ricostruzione di Baccaiano devo dire che l'unica dinamica che sono riuscito a far quadrare non tiene conto di quella che sembra un evidenza inconfutabile, e che mette sull'auto il mostro gia' prima della retromarcia della vettura. Ma partendo da questa ipotesi la tua idea sembrerebbe risolvere il problema maggiore, ovverosia spiegare come sia possibile che il mostro alla guida sia andato lungo a quel modo durante la retro. Se il suo obiettivo fosse stato quello di far sparire l'auto dietro la vegetazione del fosso sul lato opposto della strada, ttto avrebbe un senso. Purtroppo questa ipotesi comporta anche che l'asassino non conoscesse minimamente il luogo, perche' in quel caso non avrebbe mai azzardato una tale manovra.

Ciao

Alessandro ha detto...

Ciao a tutti quelli che hanno postato e sopratutto a master che ha creato questo blog pieno di notizie sul mostro di Firenze. Vedo che è da tanto che nessuno scrive, magari non lo leggerà nessuno ma io provo a dire la mia sulla dinamica, sicuramente sarà la versione sbagliata. Da quanto si è capito dei colpi vengono sparati da fuori l'abitacolo, sia da una parte che dall'altra della strada ed altri vengono esplosi dentro. Magari è andata così, il ragazzo si accorge dell'assassino, cerca di scappare e finisce nel fosso, se come sembra l'assassino era bravo con le armi non deve averci messo molto tempo a sparare ad un faro, sparare al ragazzo attraverso al parabrezza, spostarsi lungo la strada (che non è che sia così larga, c sono passato pochi giorni fa) sparare all'altro faro e esplodere altri colpi ai due (pochi colpi). Il Mainardi è ancora al posto di guida. Arrivano i ragazzi, l'assassino si nasconde quindi finisce l'opera sparsndo gli ultimi colpi sperando di avere abbastanza tempo di provare a tirar fuori l'auto, il ragazzo è ancora al posto di guida e magari sentendo i ragazzi tornare nella fretta potrebbe anche aver perso qualcosa di molto importante, magari aveva appoggiato la pistola da qualche parte. Andati via ancora i ragazzi l'assassino torna ancora nell'auto e sposta il corpo del mainardi per poter recuperare ciò che ha lasciato in auto, prendere le chiavi (chissà perché, sono attimi frenetici anche per lui alla fine) lanciarle via , anche per la rabbia, quindi andarsene. Il colpo al parabrezza potrebbe anche essere stato esploso al momento della prima aggressione, qualce istante prima che l'auto e quindi i fari fossero accesi...retromarcia, gli spari ai fari quindi ha finito l'opera da vicino l'auto e poi all'interno. Di sicuro sbaglio qualcosa.

Anonimo ha detto...

qualcuno trovo la pistola,, gettata da mele, qualcuno acui era stato ordinato di cercare larma, o qualcuno che spiava mentre cercavano bisogna ripartire dali

Antonio Segnini ha detto...

ciao

prova a dare un'occhiata a questa ricostruzione, ogni critica è naturalmente bene accetta

http://riflessionimdf.blogspot.com/2011/02/la-dinamica-di-baccaiano.html

mike ha detto...

Ciao Antonio

Mi sto leggendo, ora che finalemnete ho un po di tempo, il tuo blog e ovviamente il post su Baccaiano.
In prima lettura mi sembra che tu ricalchi sostanzialmente la\una delle ricostruzioni "ufficiali", ma non ho ben capito quale sarebbe stata la posizione iniziale delle vittime e dove avrebbero consumato il rapporto sessuale. Dici prima sui sedili anteriori, poi pero' collochi la ragazza sul divanetto posteriore, il che vorrebbe dire che la ragazza, a fine rapporto, si e' spostata dietro per sistemarsi. Mi riesce difficile immaginare il motivo di una tale acrobazia solo per risitemarsi...
Secondo punto, l'omicida avrebbe tirato un solo colpo al ragazzo colpendolo alla spalla ma i bossoli ravvicinati suggeriscono che i primi tre colpi siano stati esplosi in rapidissima uccessione. Da questa dinamica nasce forse la principale critica logica della versione "ufficiale", ovvero che sia incongruo per l'assassino non concentrare i primi spari tutti sul ragazzo che era l'unico a poter mettere in atto una reazione pericolosa, come appunto far ripartire l'auto. E infatti tu supponi che i colpi alla ragazza fossero a lui diretti, ma a me pare che le traiettorie non siano sovrapponibili, senza contare che i colpi alla fronte della povera Migliorini sono due, e che due colpi a vuoto raggiungano un area cosi' ristretta mi sembra enormemente improbabile. Bisognerebbe quindi immaginare che vedendo il compagno ferito dal primo sparo si sia gettata su di lui seguendo un istinto protettivo e che cosi' facendo abbia ricevuto i due colpi mentre era protratta in avanti. Non so' pero' come si possa dimostrare una cosa del genere sebbene ci sia l'indizio del fermo dell'orologio della ragazza tra i capelli del ragazzo.
Ammesso comunque che sia poi riuscito a ripartire, e' certo che dopo il secondo colpo era totalmente incapace di movimenti coordinati e questo spiegherebbe bene la corsa dell'auto nel fosso (a causa cioe' del guidatore neutralizzato).
Ricapitolando:Primo colpo alla spalla-il ragazzo si piega a destra e la ragazza si porge in avanti abbracciandolo- altri due colpi che centrano la ragazza alla fronte - il ragazzo e' riuscito a ripartire a retromarcia - l'assassino segue l'auto sparando un quarto colpo che centra la tempia del ragazzo (colpo che passa attraverso quello che ancora era rimasto del finestrino) - quinto colpo che centra la mandibola del ragazzo, oramai inerte e definitivamente piegato sulla destra, mentre l'auto si muove in retro senza piu' controllo - Quando l'auto raggiunge il fosso l'omicida spara ai fari ed al parabrezza - il colpo al parabrezza non produce alcun impatto visibile su vittime o interni poiche' si frammenta (le schegge del vetro invece investono i ragazzi frontalmente) - l'omicda infine si affaccia dal finestrino infranto sia per sparare l'ultimo colpo sia per estrarre le chiavi--

Vista la rapidita' con cui sopraggiungono altre persone ritengo non improbabile che davvero l'assassino si sia nascosto dietro all'auto, ma per lo stesso motivo ritengo poco verosimile che abbia comunque voluto spostare le vittime in questo momento (nei commenti precedenti e sul forum se ne e' parlato molto a dire il vero)

Comunque mentre approfondisco la lettura ti anticipo l'ovvia (si fa per dire) considerazione sulle famose colature di sangue sull'intuizione notevole di De Gothia che suppongo tu conosca, ma che mi pare non hai mai considerato nella tua ricostruzione

Ciao!

mike ha detto...

P.s.

Nota bene che pur provando a dare una sequenza logica agli spari in modo da giustificare la fuga del ragazzo, su questa tesi rimane il macigno della sequenza temporale che francamente e' difficile da rimuovere. Infatti nel tempo che occorre ad accenedere l'auto e inserire la retro si riesce a svuotare piu' di un intero caricatore...

Ciao

Antonio Segnini ha detto...

Ciao Master
Obiettivo principale della mia ricostruzione era dare una plausibile spiegazione allo spostamento del ragazzo per accettare le due testimonianze contrastanti, il che presuppone che nell'intervallo in cui rimase da solo sia riuscito a trascinarsi sul sedile posteriore. Per questo ritengo che il colpo più letale sia arrivato dopo, altrimenti non avrebbe potuto spostarsi.
Riguardo il foro sul parabrezza, non so se si può pensare che il proiettile si sia frantumato, se è così è evidente che entrambi i colpi 4 e 5 andarono a segno sul ragazzo, e non uno dei due a vuoto come ho supposto io.
Sul fatto che vennero sparati solo tre colpi nella sequenza iniziale questo mi pare un fatto certo, desumibile dalla posizione dei bossoli, e visto che la ragazza si trovava sulla destra del divanetto posteriore, non è impossibile che due colpi in rapida successione diretti alla testa di lui siano invece arrivati a lei. Il ragazzo potrebbe infatti aver cercato di evitarli, e lei era in linea.
Sulla posizione di lei ho cercato di mettermi nei loro panni, visto che una volta succedeva anche a me di dover tirare su uno schienale ostico. Come si fa del resto a spiegare il sedile anteriore abbassato? Sarebbe davvero strano se i due avessero fatto l'amore sullo scomodo divanetto posteriore. Ecco perchè io ritengo che lei si sia rannicchiata sulla parte del dicanetto posteriore lasciata libera dallo schienale ribaltato mentre lui lo tirava su, e si sia ricomposta prima di tornare al suo posto, dove però non tornò mai.
Sulle scolature di sangue non so, faccio fatica a leggere le pagine del forum, se tu sapessi che numero è me la leggo.
Ciao

Antonio Segnini ha detto...

Aggiungo che il ragazzo potrebbe essersi accorto prima del primo sparo della presenza del mostro, e aver accesso quindi la macchina e ingranato la retro. Quando arrivarono gli spari aveva solo da lasciare la frizione e schizzò via subito, ecco perchè sono solo tre.

roger ha detto...

Inanzitutto complimenti per le varie supposizioni sono comenuque tutte molto interessanti. io però mi concentrerei solo un unico vero e grande problema: come faceva Pacciani ad avere la pistola del primo doppio assassinio? questo è il vero mistero del mostro di Firenze! poi ipotesi balorda: ma se fosse veramente stato un militare forse era anche in grado di inserire tutti gli elementi di prova in casa e nel giardino del contadino. o veramente è stata sta banda di fulminati a fare ste cose orrende? CIAO A TUTTI

mike ha detto...

Ciao Antonio

Sulla sequenza di sparo iniziale.
Se ipotizzi che l'auto fosse gia' accesa e con la retro innestata prima del colpo numero uno, secondo me devi ipotizzare anche che l'auto sia partita molto velocemente spiazzando l'assassino che non puo' quindi averla rincorsa rimanendo praticamente attaccato al finestrino per sparare almeno il colpo 4, colpo che(mi pare) nella tua ipotesi centrerebbe il ragazzo alla mandibola... mettendolo KO! (N.B. anche quel colpo non e' compatibile con una continuata capacita' di reazione della vittima). Ma facciamo finta che sia cosi', a questo punto avresti il colpo 5 a vuoto, il ragazzo comunque esanime dentro l'auto che finisce per inerzia piantata nel fosso (nessun tentativo di disincagliare l'auto quindi) e l'assassino che recupera il centro della strada per sistemare le cose. Allo stesso tempo pero' comparirebbero(ipotesi necessaria) i fari di un auto in lontananza, per la qual cosa l'assassino sparerebbe sul parabrezza un colpo della disperazione (che non colpisce pero' nulla )e due ai fari per evitare che l'auto in avvicinamento si fermi o che la luce comprometta il suo tentativo di nascondersi. L'auto pero' sfila via! (e questo e' successo davvero!!), quindi sarebbe ora e per forza ora che l'assassino assesta altri due colpi alla testa del ragazzo. Volendo anche ipotizzare che il conto dei bossoli non costituisca un problema (ne viene trovato uno nell'auto) e' solo in questo contesto che il ragazzo puo' essersi spostato per riprendere la posizione sul sedile posteriore. Non e' verosimile che l'assassino si sia nascosto aspettando di veder sfilare l'auto dei ragazzi che poi ritorneranno indietro qualche minuto dopo, abbia trafficato nell'abitacolo senza finire il ragazzo, e che poi si sia nascosto nuovamente al risopraggiungere della stessa auto per aspettare infine che tutti i testimoni se ne andassero vias nuovamente, sparando solo ora il colpo di grazia definitivo.
Mi sa che non sono stato molto chiaro, vero?

Sui colpi alla fronte della ragazza posta sul divanetto dietro il sedile passeggero:
Se i tre bossoli sono frutto di una mira diretta sempre verso lo stesso punto, allora la traiettoria a cercare il ragazzo come avrebbe potuto continuare verso la testa della ragazza? L'assassino e' fuori dall'auto e spara ad altezza della spalla del guidatore, la traiettoria e' ben sotto la testa della ragazza (ipotizzando colpi in rapidissima successione).

Ciao

mike ha detto...

Ciao Roger

Indizi che Pacciani possa essere entrato in possesso dell'arma del 68 non ce ne sono, tanto e' vero che venne assolto gia' in primo grado per quel delitto. Addirittura nella prima richiesta di rinvio a giudizio e' la stessa Procura che evita di contestargli quel delitto per mancanza di collegamenti (poi cambiano idea per ovvie ragioni di opportunita')

Una volta che si comincia a seguire la tesi della combriccola\setta ogni deduzione logica sull'impossibilita che un assassino di coppie nel 68 ceda la propria arma ad un altro assassino di coppie nel 74, diventa inconfutabile a priori. Insomma, in una teoria del genere manco avesse avuto l'alibi del carcere se la sarebbe scampata...
Per quanto riguarda gli indizi a carico di Pacciani tutto si risolve in quella vecchia cartuccia trovata nell'orto. Potrebbe avercela messa davvero chiunque...

Ciao

Antonio Segnini ha detto...

Ciao Master

in base a quali notizie o ragionamenti ritieni che il colpo alla tempia del Mainardi non fosse stato mortale e quello dietro l'orecchio si?

Grazie, ciao

mike ha detto...

Ciao Antonio

E' quanto sostenuto dal professor Cagliesi. Il colpo centra il meato uditivo e viene deviato dalla struttura ossea della base del cranio.

Ciao

Antonio Segnini ha detto...

Tu dove sei riuscito s reperire questa informazione, su quanto affermato da Cagliesi, intendo? Esistono canali che io non conosco? Me ne metteresti a conoscenza?
Grazie, ciao.

mike ha detto...

Ciao Antonio

La fonte e' il dibattimento del 1994. principalmente...
Per completare la risposta ho appena postato la trascrizione di quella testimonianza-

Ciao

Anonimo ha detto...

ho letto alcuni commenti (nn tutti)come quello dell'uomo che stava facendo i bisogni o rivestendosi fuori.. se fossi il Mostro sparerei quando sono entrambi a sedere , scarsa possibilita' di movimento del bersaglio praticamente immobile: un uomo che e' fuori in caso lo manchi o viene colpito di striscio ti puo' assalire o scappare e nel mentre fugge pure la donna ‘ poi dico io perche' smontare lo sportello? beh essendo la macchina inclinata magari era vecchio e non rimaneva aperto (avevo un pandino cosi :-))per questo Allegretti e gli altri lo han tolto del tutto: nn riuscivano a rimuovere facilmente il Giovane Mainardi altrimenti non ha senso perdere tempo quando hai uno che sta morendo. E ' difficile ricostruire la dinamica senza aver fisicamente visto il luogo e almeno tutte le foto dei dettagli , adesso trovo difficlta’ a mettere in sequenza tutti I colpi sparati e le posizioni estate della macchina ..Ritengo che verosimilmente Il mostro non era certo che il mainardi fosse morto, neppure dopo lo sparo attravesro il parabrezza, che lo colpi all’orecchio sinistro mentre faceva retromarcia( magariaveva ruotatola testa come tutti)… altrimenti Allegranti non avrebbe ricevuto le telefonate dal mostro. Ha sparato e gli ha ridotti alla semi immobilita’ voleva portarli via probabilmente per finire il lavoretto ma nn ha fatto in tempo , magari il naso lo ha rotto il Mostro colpendo la Ragazza con il calcio della pistola mentre rantolava per poi di finirla con il secondo colpo (cartuccia trovata all’interno dell abitacolo) prima di cio’ aveva gia messo di dietro il mainardi ed ecco il perche’ delle ecchimosi lo aveva afferrato e buttato dietro brutalmente (il mostro deve essere discretamente robusto direi)… si sara’ reso conto del tempo breve che gli era rimasto sentiva il rumore dei motori o delle auto , ha chiuso la macchina e gettato le chiavi maledicendo se stesso.ritengo che l mostro in macchina ci sia salito senza’altro per tentare di spostarla, il sedativo magari se in forma di iniezioni poteva averlo l’assassino… forse li voleva trucidare quando erano ancora vivi chi sa….un colpo non mortale e poi la medicina per renderli docili…terrificante e freddo .altro che pacciani e vanni signori…

mostrologonapoletano ha detto...

Ciao Master,
volevo fare delle riflessioni sul delitto di Baccaiano che io ritengo il piu' anomalo della serie sia per il luogo dove si è svolto sia per come si è svolto.Questo delitto solleva molte domande, piu' di tutti gli altri,:la prima è perche' il mostro scelse quella coppia in quel posto scoperto e relativamente trafficato,forse perchè li aveva gia'notati da tempo o quella stessa sera?Allora sceglieva le sue vittime altrimenti perchè cacciarsi in quella situazione cosi'rischiosa per lui?E l'auto dove la lascio'?visto che via Virginio Nuova è una strada con giusto i due sensi di marcia con ai lati subito la campagna e quindi di certo non avrebbe potuto parcheggiarla li' senza esser visto o addirittura rischiando di creare intralcio alle altre vetture in transito,quindi l'avrà lasciata lontano,Spezi nell suo libro ipotizza che l'abbia lasciata sulla Volterrana,una via che da Baccaiano corre quasi parallela a via Virginio Nuova per poi divaricare piu' avanti,e questo fa pensare che l'assassino abbia sicuramente una certa prestanza fisica perchè avra' dovuto percorrere circa sette/ottocento mt all'andata e altrettanti per il ritorno attraverso i campi e la boscaglia che non è come camminare sull'asfalto o altra pavimentazione liscia e livellata e poi mettici lo stress che la situazione genera.Siamo poi certi che usasse l'auto?
E se avesse usato una moto?sarebbe stato piu' facile nasconderla nei pressi,ho pensato poi che poteva alternare l'uso dei due mezzi,a secondo del posto in cui si recava sceglieva quello piu' adatto.
Inoltre andare a fare i delitti sempre con la stessa auto o moto avrebbe potuto dare piu' nell'occhio.
Poi c'è l'ipotesi fumetto:dopo i primi delitti del mostro una casa editrice,di Milano credo,fece una collana intitolata"l'assassino del bisturi"un fumetto tra il giallo ed il porno dove l'assassino assaliva coppie in auto.Nei primi mesi del 1982 in un numero il maniaco assali' una coppia tramortendola non uccidendola del tutto e fece le escissioni alla ragazza ancora in vita,a Baccaiano la dinamica lascia pensare che il mostro volesse spostare l'auto per portarla in un luogo piu' nascosto e fare quello che aveva visto su quel fumetto,poi le cose andarono storte e dovette abbandonare l'impresa che si era prefisso.Altra ipotesi;sino ad allora le ragazze da lui uccise erano tutte di taglia minuta,possibile che fu attratto dalla Antonella che era una ragazza alta e grossa?E poi,voleva forse dimostrare la sua onnipotenza colpendo cosi' allo scoperto?Saluti e gratitudine per il lavoro svolto fin qui'

Anonimo ha detto...

ciao a tutti..secondo me il mostro arriva su via virginio nuova..nota la macchina ferma sul ciglio..sente l'impulso omicida..rallenta per cercare un posto sulla strada buono per lasciare la macchina magari un'altra piazzola..magari un'intersezione di strada..qui si potrebbe spiegare la testimonianza che dice di un' auto che procede lentamente...conosce il posto e si avvicina lentamente.. nel tratto finale forse ..oppure no.. anche attraverso la vegetazione...sorprende i ragazzi che intanto hanno finito di fare l'amore e il ragazzo è sceso per risalire alla guida...il mostro si avvicina forse pensando che non avrebbe innescato una fuga come potuto succedere altre volte in altri luoghi...il ragazzo non si fida e di colpo cerca di salire in macchina..il mostro crede a una fuga e quindi spara..mossa errata nella tattica.. e colpisce il giovane alla spalla da pochi metri..a questo punto l'adrenalina da terrore nel ragazzo è a mille..esce a retromarcia e il mostro spara e lo colpisce alla tempia..la macchina finisce nel fossato andando in linea retta e continua a muovere le ruote all'indietro perchè il ragazzo ha perso conoscenza con il piede sul pedale...il mostro spara ai fanali.. si avvicina spara un altra volta al ragazzo dal vetro passeggero..poi uccide la ragazza magari rannicchiata in fondo all'auto..terrorizzata..sente un motorino che sopraggiunge e si nasconde..il motorino passa e ritorna il silenzio di prima..bene..pensa lui..a questo punto vuole i trofei...ma non li pùò ottenere trascinando i corpi dietro la piazzola come avrebbe potuto e voluto fare prima ..deve spostare la macchina e andare altrove..attimo di titubanza ..siamo in prossimità della strada ..è rischioso...vede i fari di posizione accesi..fortunatamente non notati dai due in motorino perchè la macchina è trasversale al senso di marcia ..li manda in frantumi..studia il da farsi..forse guarda se la macchina è spostabile o se è il caso di trasferire i cadaveri o il cadavere femminile in un luogo appartato lì nei pressi...sente il motorino che torna... dannazione! si nasconde di nuovo...il motorino si ferma...lui non ha proiettili..ricaricare costa tempo e rumore..i ragazzi vedono i cadaveri si spaventano..giunge un'altra macchina..scendono ..si allarmano qualcuno è ancora vivo..poi si allontanano tutti a chiamare l'intervento di polizia e ambulanze...non ci sono cellulari..ndr.. occasione ..il mostro è di nuovo solo..deve ripartire con la macchina a tutti i costi..torna verso l'auto..chi è ancora vivo? si chiede ..al giovane ha sparato ha sparato più volte ..forse lei..non ha tempo di prendere il coltello ..deve portare la macchina via...apre si sporge e sferra un pugno alla ragazza ..sul naso...nessun movimento..è morta..sposta il ragazzo nel sedile dietro sopra di lei..poi accende la macchina ..qualcuno forse in arrivo..accidenti non riparte non si muove...è l'ora di abbandonare..esce con le chiavi maledette...le vuole distruggere scaraventare via..e inavvertitamnte chiude la sicura della macchina uscendo ..sbatte lo sportello violentemente e va via ..ha in mano le chiavi..le getterà con sprezzo più in là..nella sua testa la causa dell'insuccesso è la macchina..poi arriverà l'autombulanza vedrà i poveri giovani.. più in la' le persone sopraggiunte si terranno lontani per paura o perchè tenuti lontano dall'autorità..e non noteranno la differenza di collocazione dei cadaveri..la penso così...che storia immensamente triste cmq...un paradiso tutto per quei giovani amanti..ciao

Anonimo ha detto...

ciao Master..ho visto un filmato in cui Filastò afferma che la macchina che il testimane anonimo vede procedere lentamente nei pressi di cerbaia sia della polizia..mi confermi?..è vero che è la stessa testimonianza che citi anche tu nel tuo blog?...ciao un saluto

Anonimo ha detto...

ciao. una delle cose che conferma la testimonianza di Allegranti, è il fatto che anche i fanali posizionati sul lato inferiore erano frantumati, ma non da proiettili, questo prova che l'assassino era vicino alla vettura quando ha spento i fari, non ha sparato dalla distanza...forse li ha rotti col calcio della pistola

Anonimo ha detto...

Ciao.
Io sono stato a vedere il posto. Non credevo fosse così esposto. Sia perchè è estremamente vicino ai paesi , sia perchè la piazzola è proprio sulla strada...
Ero un po' dubbioso sulla ipotesi di filastò ma vedendo il luogo la trovo molto più plausibile.
Anche portare i corpi dietro la piazzola era un rischio... L'auto sarebbe stata comunque estremamente visibile... Magari con un finestrino rotto...

E non credo nemmeno ad un'azione improvvisata. Dopotutto da qualche parte ho letto che i ragazzi si appartavano spesso lì...

Tenendo conto della versione dei soccorritori, credo plausibile l'ipotesi che il mostro volesse spostare l'auto altrove...

Anonimo ha detto...

Sul blog http://it.scribd.com/doc/86068331/Mostro-di-Firenze-Baccaiano-la-notte-dei-salami
ho letto che i dei testimoni affermano di essere passati davanti all'auto e averla scambiata per abbandonata poi d'essere tornati indietro dopo aver sentito degli spari.
Che spari hanno sentito se la prima volta che sono passati l'auto era già nel fosso con i fanali spenti?

Anonimo ha detto...

ciao Master, e complimenti per l'ottimo blog
Mi permetto di esporre la mia ricostruzione

1
il mdf arriva tardi sulla scena, la coppia sta per andarsene

2
rivestirsi, mettere in moto, accendere i fari

3
quando il Mainardi mette in moto si accendono i fari e (ha appena abbasato il freno a mano, piede a premere la frizione), i giovani si accorgono del mdf accanto l'auto

4
lei, dietro a terminare di rassettarsi e lui al sedile di guida. non possono non notarlo

5
il mdf a sua volta, non può che restare "spiazzato" dall'improvviso accendersi dei fari: spara, ma attinge il Mainardi solo alla spalla col 1° colpo.
("1° bossolo sul ciglio della strada ma vicinissimo al lato della piazzola")

i punti 6-7-8-9 avvengono in contemporanea
6
la Migliorini in preda al panico abbaraccia da dietro e strattona il Mainardi

7
il Mainardi innesta la retro, ma non fa ancora a tempo a rilasciare la frizione che il mdf spara ancora

8
il 2° e 3° 4°colpo colpiscono alternativamente i due giovani
("3 bossoli a circa 11 metri dal medesimo faro dell'auto ma all'interno della piazzola dalla parte sx ")

9
Lei morta, lui incapacitato ( con retro inserita, piede ancora pigiato sulla frizione, piede sinistro leggermente appoggiato sull'acceleratore, quindi auto ancora ferma)

10
ora il mdf si sposta leggermente sulla destra dell'auto, ma

11
il corpo di lui ha come un sussulto, scivola, il piede molla la frizione, il peso di quello sinistro sull'acceleratore e la marcia inserita fa retrocedere l'auto a bassa velocità

12
il mof spara il 5° colpo avvicinandosi ("Un altro dentro la piazzola a 10 metri dalla ruota dx dell'auto")

13
il mof va all'inseguimento dell'auto (son pochi passi), spara il colpo al guidatore che trapassa il parabrezza e spara ai due fari (colpi 6° 7° e 8°)
("i tre bossoli sulla strada vicino al fossato, davanti al muso dell'auto dalla parte del lato guida")

14
raggiunge l'auto lato sx, infila la mano e spara il 9° colpo
("bossolo ritrovato nell'abitacolo sul tappetino posteriore dx")

15
a questo punto si accorge del motorino che sta arrivando, si nasconde dietro la macchina e rompe i fanalini

16
passano i ragazzi e se ne vanno...: resta un pò di tempo acquattato poi va allo sportello dx, ma è chiuso, gira nuovamente verso quello snx per prendere le chiavi (c'è il vetro già rotto), ma ecco che i ragazzi tornano

17
anche stavolta il mdf ha solo il tempo di tornare al nascosto

18
i ragazzi (piu gli altri due arrivati) vedono il Mainardi al sedile di guida, quindi vanno a chiamare l'ambulanza

19
il mdf, corre allo sportello sx, con l'adrenalina a mille, vuole il suo trofeo, infila busto e le braccia dentro e sposta il Mainardi dietro di peso (deve spostarlo comunque per arrivare a prendere le chiavi e lo sportello sx non ne vuole sapere di aprirsi a causa della botta nel fosso) traslandolo da dx verso sx, e infatti verrà trovato con la testa verso il finestrino di sx. adesso il mof ha finalmente le chiavi

20
il mof si dirige verso lo sportello dx per entrare, estrarre la Migliorini ed infierire, ma ecco nuovamente le luci che si avvicinano

21
a questo punto non può far altro che scappare

22
allontanandosi getta le chiavi che aveva in mano (magari in direzione opposta rispetto a quella nella quale si allontana)

NOTA
il freno a mano inserito, imho, è stato messo dai soccorritori

bambooboy

Unknown ha detto...

E tutto cio lo avrebbe fatto il Pacciani agilisdimo uomo giovane e intelligentissimo...mah

SigueSigueStar ha detto...

Interessantissimo blog, ho appena iniziato a interessarmi del Mdf, ma vorrei lasciare una riflessione su questo delitto. Il mostro evidentemente non possedeva una 127, visto che non è riuscito a spegnere le luci pur avendo accesso al quadro dell'auto, poichè non sapeva come fare! Quindi la 127 bianca vista al campo sportivo non era la sua. Ci può stare?

Anonimo ha detto...

ciao Master,
mi permetto di segnalare un punto mai preso in considerazione (mai sletto su nessun forum e sito), che può aiutare ad ipotizzare/inquadrare dinamiche differenti.

parlo dei bossoli rinvenuti.

nessun problema per quelli rinvenuti nella piazzola.
nessun problema nemmeno per quello/i ritrovato all'interno dell'auto.
Quelli sono certi.

Ma per gli altri, dubito sinceramente che dove sono stati trovati possa corrispondere effettivamente a dove caddero.
Questo perchè su quel tratto di strada passarono avanti e indietro i motorini e l'ambulanza.
La possibilità che tale passaggio di mezzi li abbia spostati rispetto a dove effettivamente caddero, è IMHO, molto molto elevata.

cosa implica ciò?
implica che eccetto per come iniziò l'agguato (e su questo concordo e condivido l'attacco in primis alla figura maschile, lato guidatore e tentativo di fuga) tutte le successive fasi dell'agguato sono ignote.

Hazet

Unknown ha detto...

Ciao ragazzi, non so se quello che sto per dire sia già stato scritto da qualcuno di voi ma mi domandavo riguardo al fatto che ci si chiedeva come mai il mostro abbia atteso cosi tanto (il termine del rapporto tra i due ragazzi) per colpire....E se quella sera il mostro non avvesse avuto l'intenzione di colpire...? Può essere che passasse di li in macchina e notando la vettura ferma nella piazzola abbia poi agito...? Arrivando però a rapporto concluso...Si potrebbe cosi spiegare la mancanza del uso del coltello... magari non avendo intenzione di colpire non ce l'aveva dietro...

Anonimo ha detto...

Spara subito tre colpi fari e parabrezza. POI DUE DAL FINESTRINO A RAGAZZO COLPO AL NASO PER STACCARE RAGAZZA DALLA TESTA RAGAZZO E ALTRI DUE A RAGAZZA.SPOSTA CORPO SALE E METTE IN MOTO AUTO . QUALCOSA LO DISTURBA E SBAGLIA INCREDIBILMENTE. SANGUE FREDDO ED IMMOBILITA AL POSTO DI GUIDA QUANDOARRIVANO IGIOVANI SOCCORRITOR CHE CI CREDONO E SI ALLONTANANO PER CHIAMARE I SOCCORSI.DECIDE DI ABBANDONARE TROPPO RISCHIO RIMANE ANCORA LA' CON RABBIA GETTA CHIAVI FORSE PROSSIMA VOLTA

Anonimo ha detto...

C'e' poco da fare il primo delitto non c'entra nulla col mostro di firenze abilmente e' stato voluto far credere cosi' ma io sono sempre piu' convinto che il mostro di firenze sia una unica persona che puo' permettersi di deviare le indagini superare un qualsiasi controllo o posto di blocco e sapere in anticipo notizie riservate degli investigatori.Nessun assassino riuscirebbe a farla franca per cosi' tanto tempo.

Unknown ha detto...

Ciao Anonimo
Concordo quasi tutto su quanto hai detto tranne che sul primo delitto che, secondo me,potrebbe essere riconducibile allo stesso autore.
Sia Chiaro anche io non sono del tutto convinto di questo, però si potrebbe anche leggere l'evoluzione della sua mania, nel primo delitto si potrebbe intuire una certa "timidezza" nell' avvicinare il corpo della donna uccisa, nel 74 ha trovato il "coraggio" di manipolare come sappiamo il corpo della donna, poi nell' 81 le prime escissioni e negli ultimi due ( 84 e 85 ) anche l' asportazione del seno sinistro, poi misteriosamente si è fermato.
Nel caso in cui quest'individuo non sia stato lui a commettere il delitto del 68 i fatti, secondo me , potrebbero essere andati cosi' ; il futuro mostro potrebbe essere stato un guardone della zona ed essere anche a conoscenza dei facili costumi della Barbara Locci,quella notte avendo assistito all'omicidio da parte dei sardi è uscito allo scoperto e facendo valere la sua autorità, ha terrorizzato Vinci e company ed ha sottratto loro la Beretta, nella sua mente già vacillante l' assistere a questo duplice omicidio potrebbe avergli aperto la mente alle fantasie delittuose che sappiamo.

Professore ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Ciao a tutti
Innanzitutto complimenti per il blog e per le analisi molto accurate.
Volevo fare un appunto ( o una domanda a seconda del punto di vista ) su quanto qui esposto:si discute molto della posizione del ragazzo all'interno dell'auto se sia stato ritrovato sul sedile anteriore o posteriore( e quindi conseguentemente chi abbia spostato l'auto ).
Nella figura 6 però si vede chiaramente la posizione del povero Mainardi, per cui vi chiedo se tale foto è una reale testimonianza dell'accaduto ( nel qual caso non vi dovrebbero essere dubbi ) oppure se è una ricostruzione ad opera di qualche testata, documentario, film e così via.
Ti ringrazio se puoi fare questa precisazione e ancora complimenti per il lavoro svolto

mike ha detto...

Ciao
Nella foto 6 si intravede il cadavere della vittima femminile e non gia` quello del ragazzo, ancora vivo all'arrivo dei soccorritori e rimosso dal sedile prima dell' arrivo dei fotosegnalatori. La prospettiva inganna parecchio da quel lato...

Unknown ha detto...

e la vittima femminile era sul divano posteriore dell'auto, lato destro credo.

Alessandro Martellini o Nocentini ha detto...

Ciao e complimenti del blog
Sono stato almeno 5 volte in questo luogo e se penso che qui veramente IL MOSTRO ha rischiato di essere preso mi viene da incazzarmi.
Paolo secondo me mentre era nel sedile posteriore si è accordo dell'arrivo del maniaco e sobbalzando in avanti a messo in moto, poi sicuramente è stato colpito e Antonella che presa dal panico gli si era avvinghiata al collo è stata colpita anche lei magari di striscio al cinturino dell'orologio facendo schizzare sui capelli di Paolo una maglia.
Incosciente Paolo per forsa di inerzia premendo l'accelleratore ha fatto fare un semicerchio alla 127 finendo nel fossetto tutto questo mentre il MOSTRO inseguiva e sparava compreso il colpo al lunotto.Paolo oramai non poteva piu reagire infatti non si abbozza all'inserimento della 1 marcia le tracce di pattinamento sono della macchina che andava indietro prima di spengersi il motore.il Mostro ha finito Antonella e pensava di aver fatto altrettanto di Paolo.
A questo punto ha provato spostando il ragazzo all'indietro di entrare nell'auto(voleva fare le escissioni anche questa volta ma non aveva messo a preventivo che i ragazzi fossero fuggiti) messo in allarme da qualcuno che stava per sopraggiungere in lontananza a chiuso e con rabbia la portiera e lanciato lontano le chiavi.non escludo che al primo passaggio fosse nascosto dietro la 127.
Non dimentichiamoli ciao Paolo ciao Antonella