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martedì 27 gennaio 2009

Scena del crimine omicidio 29 luglio 1984






poco dopo le 21:15

Claudio Stefanacci, studente di 22 anni, (aiutava i genitori nella gestione di un negozio di elettrodomestici) e Pia Rontini, 18 anni, da poco assunta in qualita' di barista nel bar La Nuova Spiaggia , escono dall'abitazione di lui sita in corso del Popolo a Vicchio (La madre della ragazza dira' piu' precisamente in dibattimento che la figlia usci' di casa verso le 21:05, ultima indicazione temporale davvero certa fino al ritrovamento dei corpi).

ore 21:45

Due diverse persone, da posizioni differenti (uno sarebbe un uomo che con la moglie transitava in auto sulla sagginalese) odono 5 colpi d'arma da fuoco all'altezza della Boschetta.A costoro sembro' che i colpi fossero stati esplosi in due serie separate, seppur ravvicinatissime, di prima 3 e poi 2 spari

ore 23:30

La madre del ragazzo , allarmata per il mancato ritorno del figlio, si mette in contatto con la famiglia della fidanzata

ore 0:45 del 30 luglio

La signora Stefanacci avvisa i Carabinieri

tra le 3:00 e le 4:00 ?

L'amico di famiglia Stefanacci, Piero Becherini, uno di quelli che si erano mobilitati per cercare i ragazzi, si ricorda di aver visto in una precedente occasione la macchina di Claudio uscire da quella stradina realizzando cosi' che potesse essere uno dei luoghi frequentati dai due fidanzati. Raggiunta la localita "Boschetta", sulla Sagginalese a 4 km da Vicchio, scopre la panda in fondo ad un tratturo. Tornato in paese provvede a dare l'allarme.

ore 3:45

Una telefonata di persona non identificata avvisa i Carabinieri di Borgo San Lorenzo:"Venite subito in Vicchio localita' boschetta... si sono trovati due ragazzi morti!"

ore 4:00 


Una delle persone coinvolte nelle ricerche, CA, telefona alla Stazione dei Carabinieri di Pontassieve comunicando l'accaduto.
ore 4:10

Il maresciallo Polito, comandante della stazione di Vicchio, arriva sul posto dove trova ad aspettarlo tre delle persone che hanno scoperto i cadaveri. Alle 4:20 arriva il comandante Sticchi della stazione di Pontassieve. Il luogo viene cinturato verso le 5:00 con il sopraggiungere del magistrato, dottor Canessa.

ore 4:28

Alla stazione dei Carabinieri di Borgo arriva una telefonata che segnala un incidente stradale presso la localita' Sagginale. Il segnalante rifrisce che sarebbe stato coinvolto un autocarro e si qualifica come tal "Farini", sedicente "fornaio" della zona. Successivi controlli rileveranno che nella zona di Sagginale Vicchio e Dicomano non esiste alcun "fornaio" di nome Farina, ne un panificio cosi' intestato (da notare che in quel momento si trova in carcere, accusato di essere il mostro, il "fornaio" Mucciarini)

Dati espunti dal dibattimento del processo di primo grado a carico di Pietro Pacciani:


L'auto e' parcheggiata in retromarcia addossata al fondo cieco della stradina sterrata, a circa 60
mt dall'imbocco sulla sagginalese.


Fig.1

Lo sportello lato guida e il bagagliaio sono chiusi e bloccati, mentre quello passeggero e' chiuso ma non bloccato.
Il finestrino anteriore dx e' in frantumi (Fig.1b) , sul terreno si trova qualche frammento di vetro mentre la maggior parte sono all'interno. Il finestrino sn e' abbassato per 8 cm.
I due sedili vengono trovati completamente ribaltati in avanti.




Fig.1b


Sullo sportello dx si evidenziavano:
Sul predellino una macchia di sangue striata verticale con gocciolatutre che hanno imbrattato un fazzoletto di carta e l'erba sottostante.
La fascia paracolpi impolverata mostrava due aloni da rimozione semi circolari con base di 10 cm e altezza di 6 cm (verosimilmente impronte di ginocchia), alte da terra 60 cm.
In prossimita' della canaletta dove corre il vetro una macchia di sangue.
Due impronte latenti parziali sulla cornice dello sportello dx

All'interno dell'auto:
Aletta parasole sx abassata, sedili ribaltati in avanti, la cappelliera rimossa e appoggiata ai montanti di sinistra.
Si evidenziano numerosi frammenti di vetro soprattutto sul pianale posteriore, frammisti ad abbondante sangue, ma in parte anche su quello anteriore





Macchie ematiche di forma triangolare sulla bordatura sotto lo sportello dx unite da un istmo ematico con microgocciolature
All'altezza del pulsante di chiusura dello sportello dx si trova una striatura ematica ad andamento semicircolare verso l'alto, terminante con una sbavatura.
5 cm piu' in basso c'e' una macchia ematica con formazioni pilifere incluse.

Sotto il sedile anteriore dx ci sono i jeans (della ragazza), la borsa, e un paio di spadrillas rosse
Sotto il sedile di guida vengono repertate un paio di scarpe da ginnastica
Sedile e spalliera posteriore tolti e appoggiati sulla paratia sx per ampliare il pianale.
Sotto detto sedile, e spalliera annessa, si rinviene un pantalone verde tipo militare (del ragazzo) con macchie di sangue e un foro di proiettile sulla tasca posteriore dx, tasca che ancora ritiene il proiettile. Viene anche repertata una coperta all'interno della quale viene trovato un contenitore di profilattici VUOTO, e un orologio in metallo.
Il portafogli dello Stefanacci, con ancora il contenuto integro e non macchiato di sangue, viene ritrovato nei pantaloni trapassato da un colpo di proiettile.


Sangue sul lunotto dx posteriore di tipo puntiforme con forma a costellazione.
Viene rinvenuta anche una torcia azzurra con macchie di sangue. Torcia funzionante ma spenta (dovrebbe trattarsi dell'oggetto somigliante ad un miniregistratore (?) rinvenuto sul pianale posteriore e visibile in foto Fig.3).
Nella tasca interna dello sportello dx vi era un giornale tipo gazzetta dello sport, asportato il quale si rinveniva un coltello da cucina con filo seghettato e imbrattato.

Tutti i reperti ematici vennero analizzati a medicina legale con i seguenti risultati:

Vittima femminile gruppo A vittima maschile gruppo 0

1)sangue sulla torcia gruppo A
2)montante finestrino dx sangue di gruppo 0
3)coltello seghettato materia non ematica
4) tre pietre rotondeggianti con macchie che risultarono non di sangue (reperti della sieve?)
5)schienale e sedile sangue a sn gruppo 0 al centro e a dx gruppo A
6)sangue sul giornale macchia di 2x3cm gruppo 0

peli in numero di 7 tra 16 e 7 mm, lisci, umani, gruppo 0. 5 bulbati e 2 no, tagliati non troppo di recente poiche' l'estremita' di taglio risulta gia' rotondeggiante


Sul vano posteriore, liberato dal divanetto, giace il corpo del ragazzo rannicchiato sul fianco sinistro e con le ginocchia flesse. Indossa la maglietta, gli slip ed i calzini.





Fig.3






La ragazza giace invece a 8 metri dall'auto sul lato passeggero, in fondo ad un viottolo che dalla strada porta direttamente al vicino campo di erba medica, poco oltre un pilone dell'alta tensione.
Impigliati nella mano destra ci sono il reggiseno e la camicetta intrisi di sangue. E' in posizione supina con la testa reclinata verso sinistra. Secondo le fonti giornalistiche la camicetta risulterebbe stranamente abbottonata. Mostra lividi peri mortem alle caviglie e segni di trascinamento post mortem soprattutto sulla schiena e in minor misura sulla parte alta della faccia posteriore delle cosce Non ci sono segni di trascinamento sugli arti superiori probabilmente poiche' la vittima indossava ancora la blusa a maniche lunghe(che si sarebbe sollevata proprio col trasporto scoprendo la schiena).
Vengono rinvenuti ancora ai lobi i due orecchini, al polso l'orologio col cinturino danneggiato, e ancora al collo la collanina spezzata anteriormente (Nota Bene che con il trascinamento la collanina spezzata non sarebbe dovuta rimanere in sede, pertanto e' probabile che sia stata spezzata quando il corpo era gia' sull'erba infondo al viottolo)





Le ferite della vittima maschile:
1)Dietro all'orecchio sinistro ha un foro di proiettile. Questo risulta passato in cavita' ed ivi trattenuto con esito mortale
Altri due colpi in rapida successione sulla faccia anteriore della regione toracica:
2)Uno all'emitorace sx,
superficiale, accompagnato da una seconda ferita da scheggia (forse di vetro)
3)Uno all' ipocondroio sinistro, con interessamento del polmone sx e fuoriuscita sul lato sx della schiena
Presenta altre 10 ferite da arma da taglio inferte con violenza in limine vitae al tronco , al basso ventre ed alla schiena. Tra queste una sulla linea ascellare anteriore sx che mostra chiaramente il margine da monotagliente, una localizzata all'ottavo spazio intercostale sinistro, una al fianco sinistro, una localizzata alla spina iliaca , altra in regione inguinale sx, una sulla faccia interna della coscia sx e una sulla coscia destra (forse anche altre due alla schiena)



Le ferite della vittima femminile:
E' stata raggiunta da due colpi calibro 22.LR.
1)Uno alla regione zigomomatica mascellare destra, con nettissima direzionalita' dall'avanti indietro, con poca obliquita' da destra verso sinistra e dal basso verso l'alto. Proiettile entrato in cavita' con esito mortale e che ne ha causato l'immediata e totale perdita di coscienza a cui e' sopraggiunta la morte in non piu' di 10' come rilevabile dalle tracce di edema polmonare riscontrate durante l'autopsia (Autopsia condotta dal prof. Mauro Maurri, dottor Franco Marini e dottor Giovanni Marello).
2)L'altro colpo invece l'ha attinta tangentalmente di striscio all'arto superiore sinistro
.
3)Altra ferita al fianco sinistro con incisione a croce molto superficiale, forse da scheggia balistica (vetro)

Presenta poi due coltellate orizzontali al collo inferte con ogni probabilita' in limine vitae, quasi certamente quindi quando si trovava ancora all'interno dell'auto o in prossimita' della stessa prima del trascinamento (sicuramente avvenuto post mortem)

Sul corpo il maniaco ha praticato l'escissione del pube, ma pure quella del seno sinistro, entrambe secondo i periti eseguite con "buona" tecnica e postmortem
L'asportazione del pube risulta meno estesa e profonda di quella compiuta a Calenzano, forse, suggeriscono i periti, per via dei problemi di conservazione che deve aver avuto la volta precedente. La ferita, ampia e di conformazione ovale, comprende comunque la regione perivaginale, parte di quella perianale e parte della faccia interna delle cosce ( M.Giuttari, Il Mostro pag.41).
Escissioni comunque fatte con strumento taglientissimo, mano abbastanza sicura e discreta abilita' chirurgica, non perfette tanto che sui margini si apprezzano vari segni di arresto e ripresa dei tagli, almeno 3 forse 4 per la mutilazione del seno (si aapprezzano anche 7 piccole lesioni marginali non spiegate(!)) e 2 per quella del pube, che comunque inizia sempre ad ore 11

L'ora della morte viene fatta risalire tra le 21:30 e le 22:00 del giorno 29 Luglio 1984

Vengono rinvenuti in tutto 5 bossoli, 4 all'interno dell'abitacolo e uno sull'erba a 40 cm dalla ruota anteriore destra lato passeggero (Marker 2 Fig). Anche questa volta tutti i colpi risulteranno a piombo nudo.




Fig.5

L'mpronta papillare della mano sinistra sullo sgocciolatoio della panda e le due impronte di ginocchia sulla fiancata destra, sono forse lstate asciate dall'assassino durante il tentativo di stabilizzarsi mentre esplode i colpi contro la ragazza. Secondo i rilievi medico legali il corpo della giovane sarebbe stato afferrato per le caviglie quando questa era ancora in vita, ma il trascinamento all'esterno dell'auto ci sarebbe stato solo a decesso avvenuto, cosa che indicherebbe un intervallo di diversi minuti tra il primo spostamento e il trasporto definitivo nel campo di erba medica. Da cio' si dedurrebbe che l'assassino si sia attardato dentro l'auto per qualche motivo, certamente per infliggere al ragazzo le 10 coltellate , ma forse anche per piu' tempo per fare qualche altra operazione che pero' non e' stato possibile ricostruire, anche perche' questa volta non si e' curato della borsetta infilata tra il sedile e lo sportello e si sarebbe forse limitato solo ad asportare il ciondolo della collanina dal cadavere femminile . Non vengono repertate orme di camminamento, come in realta' ci sarebbero dovute essere se fosse passato attraverso il campo di erba medica, dal che si dedusse che per raggiungere l'auto dei ragazzi l'assassino avesse percorso lo stretto viottolo che corre parallelo alla sterrata provenendo dalla strada asfaltata.
NB Il portafogli trapassato da un proiettile verrebbe ritrovato nella tasca destra d bucata anch'essa da un proiettile . In piu' sulla tasca posteriore c'e' del sangue ma non c'e' sangue sul portafogli, e considerando che i pantaloni verdi vengono ritrovati sotto il divanetto rimosso, pertanto non indosso al ragazzo, si pongono alcuni interrogativi sulla genesi del reperto.

In seguito all'esperimento giudiziario, svoltosi nei giorni successivi con la supervisione del PM Canessa, si verifico' inoltre l'assoluta necessita' dell'assassino di disporre di una fonte d'illuminazione viste le condizioni proibitive di visibilita', nonche' sicuramente una conoscenza pregressa di quel luogo, almeno a giudicare dal modo con cui era riuscito a muoversi senza lasciare alcuna traccia .
Nella stessa occasione vennero esplosi alcuni colpi con una Beretta 22 LR per verificare quanto fosse udibile il rumore degli spari, in particolare se questi fossero percepibili dall'interno dell'abitazione sita a c.a, 200 mt dal luogo del delitto. L'esito di tale prova fu sostanzialmente negativo.


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