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sabato 24 gennaio 2009

Scena del crimine ottobre 1981


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Fig.1


22 ottobre 1981 ore 20:05 c.a

L. Linari, un meccanico che sta chiudendoi la sua officina, vede Stefano Baldi e Susanna Cambi uscire dalla casa della ragazza in via Scarlatti. I due montano sulla golf di Stefano dopo aver riposto alcuni oggetti nel bagagliaio

ore 20:30 c.a.

Giunto a casa insieme a Susanna, Stefano riceve una telefonata che vrra' pero' presa della signora Baldi e successivamente da lei riferita come quella di un tal geometra incaricato di una pratica per la nuova abitazione. Non e' chiaro se il suddetto geometra abbia in seguito smentito di essere stato lui a telefonare o se addirittura non si sia mai riusciti ad identificarlo

ore 22:30 c.a

Dopo aver cenato a casa Baldi, in via Mugellese, i due fidanzati escono palesando l'intenzione di ritornare a casa della ragazza a Firenze (in un articolo de La Nazione si dice che l'intenzione sarebbe stata quella di andare ad un cinema in citta'). Non verranno piu' rivisti fino alla mattina successiva


ore 22:50 c.a

Un vicino dei Baldi riferirebbe di aver notato a quest'ora la golf nera ancora parcheggiata di fronte alla palazzina. Questo indicherebbe che, dopo essere usciti dall'appartamento della madre di Stefano, i due giovani si siano attardati in quello sottostante che sarebbe dovuto diventare la loro dimora nei mesi successivi.

23 ottobre 1981 ore 9.50 c.a.

I familiari del Baldi effettuano la denuncia di scomparsa al Commissariato di Prato

ore 10:30 c.a

Ai margini di un viottolo che da via dei prati (Calenzano localita' Travalle) si insinua nella campagna circostante finendo in una fattoria, due pensionati, Bruno C. e Armando C., si imbattono in una golf nera abbandonata targata Fi A21640. Ad oltre 3 metri dal muso dell'auto, che e' rivolto verso la fattoria, giacciono i corpi senza vita di due giovani.



Fig.2



Fig 2b



ore 11:00 c.a. 
Uno dei pensionati si presenta ai CC di Calenzano e in stato di choc  riferisce il fatto




Le vittime verranno identificate come Stefano Baldi, 26 anni, operaio al lanificio Stura di Vaiano, e Susanna Cambi ,24 anni, impiegata da pochissimo tempo in una locale tv privata pratese, T39, con sede in un piano dell' dell'hotel Palace di Prato .

Dati espunti dal dibattimento del processo di primo grado a carico di Pietro Pacciani e dalle foto:

L'auto si trova ad occupare quasi completamente il centro della sterrata a circa 50 mt dall'imbocco su via dei Prati. Ha il finestrino dx in frantumi, e i frammenti sono soprattutto dentro l'auto ad indicare la rottura dall'esterno verso l'interno (Fig 2.d). Le portiere sono entrambe chiuse: quella di destra (finestrino infranto) risulta bloccata con la sicura. Quella di sinistra, completamente integra, viene ritrovata sbloccata.


Fig.2d

I corpi sono disposti in opposizione sui due lati della sterrata. Quello della ragazza si trova ( Fig.2 freccia a sinistra) in un fosso tra due filari di vite sul lato destro (Fig 2.b), circa 5 metri oltre il muso dell'auto e a diversi metri all'interno del campo.


Viottolo che porta al fossato dove venne rinvenuto il cadavere della ragazza

Quello del ragazzo viene ritrovato in un avvallamento sul lato sinistro, 3 metri oltre il fronte dall'auto (Fig.5). L'aggressore ha esploso 7 colpi (tutti a piombo nudo) di calibro 22.LR attraverso il finestrino passeggero (La Nazione 24 Ott. '81). Verranno repertati 7 proiettili e 7 bossoli, di cui 6 collocati rispettivamente a 90, 80, 60, 55, 30 e 20 cm della ruota anteriore dx ( A lettura del vervale uno sembrerebbe invece spostato piu' verso lo sportello sinistro ) L'ultimo viene ritrovato all'interno dell'abitacolo sul pianale anteriore dx (secondo La Nazione, 25 ottobre 81, altri tre bossoli verrebbero ritrovati durante un sopralluogo successivo, il dato pero' non e' confermato dai rilievi.)





Fig.5


Il killer ha poi estratto entrambi i corpi adagiandoli a terra, con quello del ragazzo che finisce stranamente sdraiato sul fianco destro e con il braccio sinistro conserto . Apparentemente ci sarebbero alcune tracce di trascinamento su entrambi i cadaveri.



Il ragazzo e' stato attinto da 4 colpi frontali,
1)Al volto un foro d'ingresso in corrispondenza dell'ala sinistra del naso con proiettile ritenuto vicino alla mandibola.
2)Altro colpo a livello della regione toracica anteriore destra. Forame d'entrata 5 cm al di sotto del capezzolo, con proiettile parzialmente fuoriuscito in regione sotto ascellare sinistra, interessante cuore e polmoni. Esito mortale.
3)Un colpo in regione anteriore sinistra del torace con decorso inferiore e fuoriuscita alla base dello stesso emitorace sinistro. Tramite supeficiale verso il basso. Esito non mortale.
4)Ultimo colpo alla base del torace destro ritenuto a livello dell'emitorace sinistro. Decorso leggermente obliquo verso l'alto con interessamento della faccia sueriore del fegato.
Tutti colpi con orletto escoriato e assenza di tatuaggio, quindi sparati a piu' di 40 cm di distanza dal corpo
Tutti i colpi hanno un andamento da destra verso sn con i tramiti della ferita al naso e quella del terzo colpo paralleli tra loro Quasi paralleli fra loro appaiono anche i tramiti degli altri due colpi.

Nonostante i colpi al cuore, la foto sembra mostrare un notevole sanguinamento con tracce ematiche direzionate sia dall'alto verso il basso, sia, in minor misura, lungo il fianco verso la schiena ad indicare quindi una posizione supina successiva (Sulla camicia sembra infatti esserci un tipico pattern ematico a V, indicativo proprio di un cambiamento del vettore gravitazionale durante il percolamento in atto nel tessuto).
Presenta inoltre 4 ferite da taglio inferte postmortem. Una alla regione laterale sn del collo che lo ha attinto posteriormente, e tre al dorso a livello della regione interscapolare.
Viene anche notata una piccola ferita trapassante a un dito della mano destra probabilmente riconducibile ad una scheggia balistaica (vetro)



E' nudo dalla cintola in giu' ma indossa ancora la camicia ed entrambi i calzini. Sotto i glutei viene ritrovato il suo maglione. I pantaloni si trovano sfilati in prossimita' del cadavere ( N.B nella successiva perizia sulla dinamica materiale dei delitti, pantaloni e slip vengono invece indicati entrambi ancora infilati al piede sinistro). Nella tasca posteriore viene rinvenuto il portafogli con all'interno la patente, la carta d'identita' , il codice fiscale, una sua foto, un biglietto con numero telefonico e circa 29000 lire. Uno stivale viene rinvenuto all'interno dell'auto apparentemente riposto in maniera ordinata sul pianale accanto al passaruota (Fig.7), mentre l'altro e' ancora infilato al piede sinistro del ragazzo.
Sotto un unghia verrebbero repertati due capelli, attribuiti poi alla ragazza, e una fibra di lana probabilmente del maglione .
Gli occhiali vengono invece ritrovati riposti in ordine sul cruscotto dell'auto assieme all'orologio da polso


Fig.7


Sul corpo della ragazza vengono rilevate 6 ferite d'arma da fuoco a proiettile unico (almeno una, ma probabilmente anche altre, di quelle trapassanti l' arto avrebbe poi causato una delle ferite toraciche) (*)
1)Sull'arto superiore destro vi e' un foro di entrata con foro di uscita al terzo medio superiore . Direzione obliqua dall'alto verso il basso e leggermente verso l'avanti
2)Un colpo ha raggiunto trapassandolo il primo dito della mano destra
3)Sul braccio sn viene rilevato un foro d'ingresso con proiettile ritenuto all'altezza del gomito.
4)Un foro d'ingresso all'altezza dell'emitorace destro, posteriormente, e proiettile ritenuto in regione sotto ascellare sn con interessamento dell'aorta. Esito mortale
5)Altro colpo con ingresso nell'emitorace destro e proiettile ritenuto nel pericardio. Esito mortale
6)Ultimo alla base dell'emitorace destro ritenuto all'altezza del sesto spazio intercostale.

Alone d'affumicatura sulla camicia in corrispondenza del colpo al braccio sinistro e di uno di quelli al torace, che indicano due colpi diretti a proiettile unico sparati a meno di 40 cm .
Sul busto reca 2 ferite d'arma da taglio postmortali :Una sotto il seno sinistro e l'altra in regione scapolare destra, entrambe con asola di 3 cm c.a
(*). E' supina, addossata quasi seduta contro il greto del fosso. Le braccia sono piegate sopra la testa e le gambe divaricate. Indossa una maglia e il reggiseno sollevati fino al collo, la gonna e' recisa sul davanti fino alla vita e lo slip e' tagliato anch'esso su un lato. In mano stringerebbe  un ciuffo di capelli neri attribuiti dai medici legali al Baldi (La Nazione 26 ottobre 1981), capelli che del resto non sono piu' tra i reperti.
Presenta inoltre una leggera soluzione di continuo sul capezzolo sn prodotta probabilmente da una scheggia di vetro, una piccola escoriazione al volto e alcune ecchimosi alla coscia e ginocchio sinistro forse indicanti il trascinamento.

L'assassino le ha asportato un ampia sezione inguinale comprendente l'intero pube, la faccia mediale delle cosce e il prineo. La tecnica e' la medesima dell'omicidio 6 giugno 1981: partendo da ore 10 un incisione circolare verso destra estesa per 13 cm , e continuando verso oere 6 in senso orario fino a raggiungere l'incisura di partenza. Questa volta pero' il margine inferiore della ferita risulta piu' frastagliato e profondo della volta precedente, mentre l'area escissa riguarda una regine piu' vasta.

Tra la ruota anteriore sinistra, a circa 70 cm da questa, e il corpo del ragazzo viene repertata una foglia recante una vistosa macchia di sangue. Poco piu' in la, sempre sul lato sinistro dell'auto, un orologio da donna e un orecchino (appartenuti alla vittima femminile). All'interno dell'autovettura si trova invece la borsetta posizionata in modo abbastanza ordinato sul sedile posteriore. Nella borsetta si trovano un agenda con appunti di carattere commerciale, la carta di circolazione dell'auto del Baldi (NB) e un borsello da donna completamente vuoto (NB). Non viene ritrovato alcun documento d'identita ne denaro (Secondo l'avvocato Filasto' sarebbe invece stata ritrovata la carta d'identita fuori dall'auto, ma nell'escussione dibattimentale degli ufficiali di PS durante l'udienza del 26 Aprile 1994 si sostiene il contrario. NB. In data imprecisata, ma deve ritenersi di poco successiva al 24\10, patente e carta d'identita' verrebbero consegnate ai CC di Calenzano dalla sorella della vittima)

La ricostruzione del prof. Maurri stabilira' invece che la morte di entrambe le vittime sia avvenuta all'interno dell'auto verso le 24:00 mentre i due ragazzi erano intenti nei preliminari (*).
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Sull'intersezione tra il viottolo e lastrada asfaltata, o piu' precisamente nel campo a 3 metri dal ciglio della via dei prati e spostata di un paio di metri dal margine della sterrata, viene rinvenuta una pietra di basalto, tipo san pietrino, parzialmente dipinta di rosso (N.B siamo a piu di 50 mt dall'auto) A 5 metri dal fronte dell'auto viene rinvenuta invece un impronta di scarponcino da caccia o pesca taglia 44 (Fig.8A). La stessa, agli inquirenti che eseguirono il sopralluogo, sembro' poter essere ricondotta ad altre meno evidenti che segnavano l'incedere di una persona proveniente dal limitare della strada asfaltata, il cui camminamento raggiungeva l'auto ( N.B. sotto alla quale pero' tali orme s'interrompevano) e la oltrepassava in direzione della fattoria abbandonata.


Fig.8


Fig.8A

Staging?

La scena forse presenta alcuni elementi che sembrano evidenziare anomalie comportamentali del killer, ovverosia atti non legati all'esclusivo ottenimento del risultato (uccisione ed escissioni).

A differenza degli altri casi il corpo del ragazzo e' fuori dall'auto, ma nella ricostruzione ufficiale del prof Maurri cio' viene giustificato con la necessita' di estrarre quello della ragazza supponendo che costituisse un intralcio a questa operazione. Pertanto dovremmo immaginare che il cadavere maschile sia stato estratto dal lato guida cosi' come quello femminile, e che quindi lo sportello di guida fosse gia' sbloccato prima dell'aggressione a differenza di quello destro. In questo caso, seguendo esclusivamente la funzionalita' operativa dei comportamenti, diventa piu' difficile spiegare perche' l'omicida si sia spostato dalla parte sinistra pur avendo facile accesso al fermo dello sportello destro raggiungibile dal vetro frantumato, cosa che gli avrebbe consentito di arrivare al corpo della ragazza senza prendersi l'inconveniente di spostare anche quello piu' pesante del compagno. Nel profilo del BSU si suggerisce che la separazione fisica dei corpi sia legata ad una necessita' psicologica del soggetto. Pur apparendo francamente una forzatura, in questo specifico caso sembrerebbe addirittura aver voluto sottolineare la cosa con il trasporto di ciascun corpo sui lati opposti della strada, che a questo punto rappresenterebbe un elemento di separazione idealizzato.

Diversamente dal Giugno dello stesso anno la borsetta della ragazza non sembra essere stata rovistata. Nonostante l'apparenza pero' vi sono due elementi che potrebbero indicare il contrario, ovverosia l'avervi ritrovato all'interno un borsellino completamente vuoto (ma chiuso N.B.) e la carta di circolazione dell'auto appartenuta al fidanzato. Quest'ultima evidenza potrebbe indicare un errore dell'assassino che, svuotata la borsa nell' l'auto per qualche motivo, vi ripone poi il contenuto senza accorgersi di avervi accluso anche il libretto di circolazione e i documenti assicurativi. Se cosi' fosse vorrebbe pero' anche dire che detto libretto si trovasse gia' fuori il cassetto portaoggetti prima dell'omicidio, caso analogo a quello del 1974. Un attenzione simile alla borsa era stata osservata non solo nel precedente del Giugno 81 ma anche nel caso del '74, dove pero' il ritrovamento fu fatto a diverse centinaia di metri dalla scena.
Il gesto sembra sia stato ripetuto quasi fosse un riferimento simbolico che costituisce un vero e proprio filo conduttore dei diversi crimini. Una vera e propria firma esplicita dell'autore.
A ben vedere anche la borsetta della vittima del 68 sarebbe stata frugata dall'assassino ,visto che venne rinvenuta aperta sotto il sedile sebbene con il contenuto ancora all'interno. Piu' suggestiva risulta l'analogia tra la scarpa del Lo Bianco e lo stivale del Baldi. In entrambi i casi la vittima avrebbe un piede scalzo e l'altro no, mentre la calzatura viene ritrovata all'interno dell'auto, e nel caso dell'81 in una posizione stranamente ordinata (Fig.7)



Fig.10







Il seguente Abstract viene riportato come indicazione della reale possibilita' che un omicida seriale possa ricorrere all'esecuzione premeditata di messe in nscena:

The rarity of unusual dispositions of victim bodies: staging and posing
Keppel, RD
Sam Houston State University, Center for Criminal Justice, Box 2296, Huntsville, TX 77341-2296.

Weis, JG
University of Washington, Department of Sociology, Box 355340, Seattle, WA 98195.

(Received 24 January 2004; Accepted 25 June 2004)

Abstract
The act of leaving a victim's body in an unusual position is a conscious criminal action by an offender to thwart an investigation, shock the finder and investigators of the crime scene, or give perverted pleasure to the killer. The unusual position concepts of posing and staging a murder victim have been documented thoroughly and have been accepted by the courts as a definable phenomenon. One staging case and one posing case are outlined and reveal characteristics of those homicides. From the Washington State Attorney General's Homicide Investigation and Tracking System's database on murder covering the years 1981–2000 (a total of 5,224 cases), the relative frequency of unusual body dispositions is revealed as a very rare occurrence. Only 1.3% of victims are left in an unusual position, with 0.3% being posed and 0.1% being staged. The characteristics of these types of murders also set them apart: compared to all other murders, in staged murders the victims and killers are, on average, older. All victims and offenders in the staged murders are white, with victims being disproportionately white in murders with any kind of unusual body disposition. Likewise, females stand out as victims when the body is posed, staged, or left in other unusual positions. Whereas posed bodies are more likely to include sexual assault, often in serial murders, there is no evidence of either in the staged cases. Lastly, when a body is left in an unusual position, binding is more likely, as well as the use of more “hands on” means of killing the victim, such as stabbing or cutting weapons, bludgeons, ligatures, or hands and feet.

Una possibile dinamica: Con estrema probabilita' ad essere colpito per primo fu il ragazzo poiche' le ferite alle braccia della vittima femminile fanno pensare che, a differenza del compagno ,abbia avuto il tempo di mettere in atto i tipici comportamenti di difesa (come del resto si e' spesso verificato anche negli altri casi). La ferita trapassante al pollice potrebbe essere l'esito del primo colpo diretto verso la testa del Baldi, che forse, magari similmente al caso di scopeti, aveva il viso a contatto con la mano di lei. Il colpo pero' sembra averlo centrato al naso mentre stava volgendo lo sguardo al finestrino destro, quindi allo sparatore, perche' l'andamento del tramite e' da destra a sinistra . Due colpi in rapida successione che centrano il ragazzo al volto e , in ragione dei due tramiti paralleli, all'emitorace sinistro in modo non letale mentre e' ancora con il bacino sul sedile di guida seppure con il busto piegato e in torsione verso destra. Colpi dopo i quali la vittima si riposizionerebbe completamente su detto sedile ricevendo gli altri due all'emitorace destro. La posizione finale dovrebbe essere quindi con la parte dorsale del fianco sinistro contro lo sportello sinistro. Sullo sportello e sul vetro sinistro c'e' infatti del sangue, pertanto dopo la morte il corpo del Baldi non sarebbe stato affatto su quello della compagna ma esattamente dalla parte opposta.
La ragazza, dopo il colpo al dito, deve essersi ritratta protraendo poi il braccio sinistro verso la bocca di fuoco dell'arma, ancora fuori dal finestrino ma vicinissima tanto che questo colpo lascia segni di affumicatura. La vittima si ritrarrebbe nuovamente cercando di proteggersi col braccio destro e ricevendo il colpo trapassante che poi prosegue verso il torace, quindi deve essersi raggomitolata sul fianco sinistro interrompendo ogni tentativo di reazione e permettendo all'assassino di piazzare uno dei colpi mortali grosso modo in zona dorsale\periscapolare destra , al quale infine segue l'altro colpo mortale al torace destro e a distanza ravvicinata. Deduco che l'assassino si sia reso perfettamente conto della posizione assunta dai cadaveri ancor prima di finire di sparare, realizzando che non c'era alcun impedimento ad estrarre il corpo della ragazza dallo sportello destro (che oltretutto poteva agilmente sbloccare poiche' gia' frantumato)-
La scelta di passare dall'altra parte, rimanendo su ipotesi ragionevoli, dovrebbe quindi essere stata dettata dalla percezione (era anche buio) che lo spazio sulla destra dell'auto fosse troppo angusto, anche se nelle foto diurne non sembra poi cosi' impraticabile e, a mente fredda, sarebbe piu' logico faticare un pochino di piu' per estrarre un solo cadavere considerato che estrarne due e' in ogni caso molto piu' faticoso . E' anche strano che gli sportelli fossero uno bloccato e l'altro no, ma non e' completamnte da escludere che possa essere stato il ragazzo a sbloccare lo sportello sinistro sollecitando poi l'assassino a passare da quella parte. Vista la posizione dei corpi appena descritta e' invece piu' probabile che volendo comunque sferrare delle coltellate al Baldi, magari per assicurarsi dell'avvenuto decesso e dell'incapacita' di reagire, sia passato a sinistra principalmente per questo motivo, essendo difficoltoso, anche per gli abbondanti frammenti di vetro all'interno, infilarsi nell'abitacolo da destra per raggiungere la vittima maschile e accoltllarla.
Aperto lo sportello il corpo del ragazzo potrebbe essere parzialmente caduto all'esterno, con l'assassino che lo sorregge e gli infligge a questo punto le coltellate alla schiena e al collo. La ferita al collo sul lato destro posteriormente, e la maggiore profondita' della ferita alla scapola sinistra rispetto alle altre piu spostate sulla destra del dorso, dovrebbero fare escludere che quelle coltellate siano state inflitte al corpo gia' adagiato sul fianco destro nel fosso, l'unica altra alternativa verosimile.
A questo punto la dinamica diventa di piu' difficile interpretazione ma e' probabile che , inferte le coltellate al ragazzo oramai quasi fuori dall'auto, l'omicida lo abbia lasciato cadere col busto all'esterno e abbia completato l'estrazione afferrandolo per il polso sinistro (ammesso che il segno in quel punto possa essere ricondotto ad un ecchimosi da presa in limine vitae) fino a farlo finire disteso supino accanto all'auto, grosso modo dove e' stata trovata la foglia macchiata di sangue, e qui lo abbia lasciato in quella posizione per un certo tempo (Ad avvalorare l'interpretazione delle colature ematiche sulla camicia secondo l'ipotesi delle due distinte posizioni assunte dal corpo in tempi ravvicinati)
E' solo ora che l'omicida passerebbe ad estrarre il corpo della ragazza trascinandolo con una modalita' che le tracce sulla gamba farebbero ritenere simile nei due casi e tale, per la vittima femminile, da produrre la rottura dell'orologio e la perdita dell'orecchino ritrovati poco oltre il muso dell'auto ma ancora sulla parte sinistra. Questa cosa potrebbe far pensare che anche il corpo della ragazza sia stato adagiato sul terreno almeno un altra volta prima del trasporto definitivo nel fosso, comportamento spiegabile con la volonta' di ricollocare il corpo del ragazzo in altro modo per occultarlo alla vista di eventuali persone che fossero sopraggiunte dall'imbocco della sterrata. Potrebbe aver pensato addirittura di rinfilarlo nell'auto afferrandolo per i fianchi dopo averlo messo in posizione seduta (afferramento testimoniato dall'inequivocabile segno di presa sulla camicia insanguinata Vedi Fig successive) ma di essersi reso conto delle difficolta' di tale operazione e avere sul momento scelto l'opzione del fossetto laterale (Presolo per i fianchi lo tracina all'indietro con la gamba sinistra e lo stivale che toccano il terreno). Infine sarebbe tornato al corpo della ragazza per trascinarlo definitivamente nel fosso, dove lo adagia sul greto facendole assumere una posizione quasi seduta. E' proprio questa posizione che secondo chi scrive spiega l'esito diverso dell' escissione pubica rispetto agli altri casi. Una posizione reciproca, cadavere assassino, diversa e una posizione assoluta del cadavere che deve aver reso molto piu' difficile agire sulla parte inferiore della mutilazione (come infatti sarebbe avvenuto)
Ci sono due elementi a confutazione di questa dinamica che pero' risultano in ogni caso di difficile interpretazione. Il primo e' rappresentato dallo stivale del Baldi ritrovato miracolosamente ritto sul pianale. E' davvero improbabile che dopo aver estratto due cadaveri da quella parte lo stivale sia rimasto a quel modo. Pertanto se quella posizione non e' uno scherzo della fisica vuol dire che lo stivale e' stato ricollocato. Ometto la possibilita' che sia stato opera di chi fece i rilievi al fine di offrire una lettura piu' agevole del reperto, prendendo in considerazione solo un azione volontaria dell'assassino. n questo caso, non essendo verosimile un azione quasi inconscia, non resta che il riferimento simbolico con significato comnicativo. Una sorta di messaggio o indizio rivolto pero' agli investigatori L'altro e' rappresentato dal maglione del Baldi ritrovato in parte sotto il cadavere e che certamente il ragazzo non indossava al momento degli spari. Questo e' un punto che francamente non riesco a collocare in nessuna possibile ricostruzione alternativa se non con un fatto accidentale (il maglione impigiato alla mano come testimonierebbe il residuo sotto l'unghia) che pero' in questa ricostruzione e' piu' improbabile avendo preso in considerazione un trasporto del corpo in due tempi.
Per quanto riguarda la svestizione della vittima maschile va detto che mentre nel dibattimento il pantalone viene indicato sfilato e riposto accanto al cadavere, negli esiti peritali il pantalone viene indicato come ancora calzato, slip compreso, al piede sinistro (quello dello stivale) Pertanto , prendendo per buona questa seconda indicazione, sembrerebbe una situazione pressocche' identica al caso precedente e che ci dovrebbe far ritenere l'assassino avvezzo ad usare la stessa medesima tattica, e cioe' aspettare che l'abitacolo si illumini per agire proprio mentre il ragazzo e' impegnato nella svestizione.
In questo caso il ragazzo avrebbe momentaneamente interrotto l'operazone di togliersi scarpe e pantaloni distratto o da una battuta della compagna verso cui si e' voltato in un gesto di scherzo affettuoso o proprio dalla percezione della presenza dell'assassino che lo ha portato a scrutare attraverso il finestrino destro ricevendo poi il primo colpo come detto prima

Altre due cose notabili a mio parere sono l'aver ritrovato la giovane con maglia e reggiseno arrotolati a scoprire il petto, e i documenti dell'auto del ragazzo nella bosrsetta della compagna. La prima potrebbe essere indicativa della volonta' e della libido dell'assassino che, a differenza della volta precedente, sembra interessato al corpo della ragazza, e che potrebbe indicare la necessita' psicologica di dare fondo a delle fantasticherie pregresse. In soldoni potrebbe avere davvero conosciuto la vittima ed aver fantasticato sulle sue forme quando la incontrava con gli abiti indosso.
Per quanto riguarda i documenti dell'auto, libretto e assicurazione, potrebbe venire il sospetto che siano finiti nella bosrsa per errore, e cioe' che la borsetta sia stata svuotata e poi il contenuto rimessovi all'interno senza accorgersi che vi aveva riposto anche quei documenti che non c'erano originariamente In alernativa dovremmo immaginare un atto volontario spiegabile ancora una volta con una qualche necessita' di tipo comunicativo e\o simbolico rivolto agli investigatori







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(*): Riepilogo introdutivo al dibattimento in appello Mostro-bis

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